Guerra

di Antonio Prete

Un niente, cenere di niente.

Quel ch’era respiro e vento 

voce di contrade,  grido di stelle,

quel ch’era corpo a corpo di dolcezza,

è un niente, cenere di niente.

Occhi che erano mondo, 

ricordi che erano altari di presenze

sono ora un niente, cenere di niente.

Mani, e sogni nelle mani,

lingue e fiori sulle lingue,

pensieri e lune nei pensieri:

sono un niente, cenere di niente.

.

E’ l’arte della guerra:

stendardo e teschio,

e nella nebbia della storia

il rito senza fine dei massacri.

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