Avanti (o) pop! 14. La morte in diretta

di Paolo Vincenti

“Miserabili saltimbanchi, 
guitti degli ascolti, 
accattoni del consenso, 
non avete specchi in casa 
ai quali fare assaggiare la vostra saliva?”          

(“Superbia” –  Enrico Ruggeri)

La televisione si alimenta di sé stessa ed ha bisogno di procurare emozioni sempre più forti per catalizzare interesse e gradimento del pubblico, frammentati nei mille canali tv e web. L’avvento dei “reality show” ha segnato una nuova frontiera dell’intertainment. Da quel momento, è stata tutta una corsa al rialzo, o al ribasso, per guadagnare nuovo pubblico, non certo facile da imbecherare dopo avergli propinato di tutto. Mettere in vetrina le più sordide pulsioni degli svalvolati protagonisti dei reality si è rivelata una strategia vincente in termini di audience;  puntare sulle più incontrollate reazioni dei mentecatti concorrenti, sulla loro ignoranza, le loro più inconfessabili perversioni, i tic nervosi, le paranoie, le manie ricorrenti, è stata la geniale trovata degli autori dei vari “Grande Fratello” (antesignano di tutti i reality),  “L’isola dei famosi”,  “La Fattoria”, “La Talpa”, “Pechino Express”, e via dicendo. E quando le persone comuni hanno smesso di fare audience, si è pensato di ricorrere ai “vip”, perché capaci di suscitare maggiore attrazione. Così, fuori  il meccanico di Bitritto e la parrucchiera di Rapallo, e dentro i personaggi famosi, mediamente falliti o semi falliti, nelle loro carriere di cantanti, attori, presentatrici, showgirl, ormai usciti dal giro e quindi  in cerca di un rilancio.

Questa voce è stata pubblicata in Avanti (o) pop! di Paolo Vincenti e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *