Avanti (o) pop! 14. La morte in diretta

Reazioni isteriche, fobie, furibonde liti, parolacce, pugni e schiaffi, lanci di accuse infamanti e oggetti contundenti, hanno effettivamente catturato l’attenzione di un pubblico narcolettico ormai avvezzo alle più becere trivialità e castronerie mediatiche. Sottoposti a prove fisiche molto dure, i “morti di fama” hanno rivelato tutto il meglio, ossia il peggio, di se stessi. E lo share si è impennato. Anche alle prove di resistenza e alle sfide estreme però la televisione non è nuova. Pensiamo soltanto alla serie “Mai dire Banzai”, trasmessa fino a qualche anno fa da Italia 1, in cui venivano riportate immagini prese dalle trasmissioni giapponesi. Si trattava di giochi televisivi in cui i concorrenti, con un sadismo tutto nipponico, venivano sottoposti alle più brutali  e disgustose prove fisiche. Il bello era vedere le loro facce normalmente inespressive  contrarsi in un sorriso innaturale che mascherava il dolore lancinante che in quei momenti li strappava alla loro abituale catatonia. Concorrenti legati ad un elefante e trascinati in un percorso di sassi, fango e sterpaglia, oppure costretti a passare attraverso il fuoco, o fatti nuotare nella melma, semiaffogati in enormi vasche,fatti correre nudi in percorsi ad ostacoli sempre più pericolosi, costretti a limonare con viscidi animali, o ancora infilati dentro gabbie con belve feroci. Queste, solo alcune delle crudeltà  dispensate da quello stupidario dei giochi giapponesi. Ma per fare un esempio attuale, potremmo citare “Lo show dei record”, su Canale Cinque, condotto dal pingue Gerry “signor Scotti!”. Crisi di nervi, malori, sesso esplicito: non c’è limite al “realismo” del reality. Mancava però la morte in diretta, che è alla fine arrivata in uno show francese girato in Argentina: “Dropped”. Due elicotteri, su cui erano i concorrenti, si alzano in volo e si scontrano fra di loro prendendo fuoco (Fonte: “Tv Sorrisi e Canzoni” del 21/03/2015). Dieci morti, tra cui tre celebri atleti: la campionessa olimpica di nuoto Camille Muffat, 25 anni, la velista Florence Arthaud, 57 anni, il pugile campione olimpico Alexis Vastine, 28 anni. Insieme agli altri concorrenti scomparsi, si erano avviati sorridenti  verso la tragedia nei cieli argentini di Villa Castelli. Questa, l’ultima frontiera della barbarie televisiva, pronta ad essere rivenduta dalla tv francese TF1, come format di successo in tutto il mondo. Tuttavia, quella dei concorrenti di “Dropped” è stata una morte involontaria, causata da un incidente. Aspettiamo ora la morte consapevole e programmata, ovverosia il suicidio e l’omicidio intenzionali, allorquando un concorrente decida di farla finita, oppure di scannare un altro collega, in diretta tv.

Marzo 2015

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