Stato e Antistato

di Ferdinando Boero

Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Lo diceva John Belushi. Ora il gioco è durissimo e i duri sono i rappresentanti dello Stato. Qualche ricchissimo può donare milioni, ma le cose non si fanno con i soldi, ci vuole un apparato che sappia usare quei soldi in modo efficace. Quell’apparato si chiama Stato in tutte le sue declinazioni, dal governo centrale, alle regioni, le province e i comuni. Sono orgoglioso di farne parte, come servitore in un’Università pubblica e in Enti Pubblici di Ricerca. La Sanità pubblica è in prima linea, e l’Esercito (pubblico) è al suo fianco. Gli immigrati raccolgono la frutta e la verdura che mangiamo e un grande ruolo viene svolto agli autotrasportatori (privati) che fanno il loro dovere con un senso del bene comune pari a quello di chi tiene aperte le attività essenziali. Si riscopre la solidarietà.

Negli anni Ottanta ci hanno fatto credere che lo stato fosse un male. E fu ampiamente usata la parola statalismo, con accezione negativa. Così come il giustizialismo sostituì la giustizia. Chi rivendicava l’importanza di Stato e Giustizia era uno statalista giustizialista. Brutte parole. Diciamo che la cosa pubblica è stata gestita male, questo sì. I dirigenti non sono stati scelti per meriti di competenza ma per meriti di appartenenza. E, visto che non c’era reddito di cittadinanza, i politici hanno usato le assunzioni nel sistema pubblico per dare un reddito ai loro “clienti”. E quanti più ne assumevi, tanti più voti avevi. Abbiamo fatto presto a dismettere le parole clientelismo e lottizzazione. Chi ha gestito male lo stato ha portato il proprio fallimento come prova che lo stato sia il male. E come soluzione ha proposto le privatizzazioni. Abbiamo visto come. Il caso autostrade è paradigmatico. Nessuna manutenzione, guadagni enormi ai gestori, e se poi crolla tutto (dai viadotti alle gallerie) i contratti prevedono forti penali non a chi non ha fatto quel che doveva fare, ma a chi gli toglie la concessione, cioè lo Stato. Chi ha curato gli interessi dello Stato quando si sono stipulati contratti capestro a totale vantaggio dei privati? Lo stesso dicasi con l’acciaio, con i trasporti, e con mille altre cose.

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