Piero Manni, un intellettuale col dono della semplicità

E’ stata lei che ho conosciuto per prima, in una mattina che forse era come una di queste mattine. Io salivo per le scale dell’ateneo di Porta Napoli e lei quelle scale le scendeva tenendo per mano una bambina che si chiamava Agnese. (A Anna Grazia, Agnese, Grazia, Daniele: un abbraccio).

Pierino lo conobbi alcuni giorni dopo. Mi disse che leggeva i miei racconti su “Sud Puglia”, la rivista di Aldo Bello, e che avremmo potuto farne un libro. Gli risposi che non sapevo bene se avessero una dignità di libro. Mi diede le bozze dopo pochi mesi.

Ha fatto molte cose, Pierino Manni. L’insegnante – nelle carceri, per molti anni -, l’intellettuale militante, il politico – sempre militante-, il poeta, – qualche volta- il saggista, il narratore. E’ stato un uomo dagli interessi diversi e complessi,  come può esserlo soltanto un uomo semplice. Lui era semplice perché conosceva perfettamente la complessità dell’esistenza, e sapeva che per confrontarsi con questa complessità che non si districa bisogna essere semplici, per forza.

Disse una volta mentre si presentava non ricordo quale libro in un paese che non ricordo: “Sono uno che ha sempre lavorato molto seriamente senza prendersi mai sul serio”. Ecco: un uomo semplice  è fatto così.

Un uomo semplice è uno che affonda le mani nella complessità della sostanza delle cose, restandosene lontano da ogni forma di apparenza, da qualsiasi tentazione di vanagloria. E’ uno che sa essere tanti uomini insieme.

Però, adesso, in questo momento, la cosa che di Pierino per me di più prevale, è quella che sia stato un grande, immenso amico. Perché è l’amico grande immenso che mi manca, adesso. E’ l’amico che mi mancherà. Il suo esserci sempre, in ogni momento, quando il tempo è bello e quando è brutto. Mi manca, mi mancherà la sua leggerezza, la sua simpatia, il nostro sfotterci. Il suo guardarti negli occhi senza dire niente. Il suo lasciarsi guardare negli occhi senza dire niente. Mi mancherà quel comprendersi, senza dire niente. Quel suo sorriso trasparente.

Che nel luogo dove sei il cielo sia sereno, grande immenso amico. 

[“Nuovo Quotidiano di Puglia”, Sabato 23 maggio 2020]

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