Libertà dell’Uomo. Conquista faticosa e Tremore metafisico

Rileggendo in chiave critica Erich Fromm

di Cosimo Scarcella

La schiavitù peggiore, che possa incatenare e dominare l’essere umano, è l’ignoranza di ciò che lo tiene schiavo. Non s’intende qui affrontare il problema d’una possibile soluzione dell’antitesi tradizionale tra «indeterminismo» e «determinismo», per fondarvi il libero volere umano, ma si vuole solo tentare di analizzare e di comprendere  – nel suo misterioso e sofferto travaglio – la dinamica della vita intima d’ogni individuo, che vada alla ricerca della possibilità d’un proprio vivere libero, perché incondizionato e, quindi,  «felice». Acquisire chiara consapevolezza e prendere piena coscienza di ciò che frena la capacità creativa dello spirito umano e debilita l’energia vitale della sua volontà attiva è impresa ardua e irta di ostacoli. Questo vale per i percorsi mirati a liberarsi sia dalle dipendenze d’origine esteriore sia dai vincoli e dai legami interiori. La vita umana, infatti, dalla nascita alla morte, è destinata a svolgersi in una rete d’inevitabili relazioni necessarie e complicate, spesso simile a una ragnatela, dalla quale ogni uomo, in certi momenti particolarmente impegnativi, vorrebbe uscire e liberarsi, al fine di ripossedersi integralmente, per riprogrammare aggiornati e vagheggiati itinerari di vita, ma spesso finisce coll’avvilupparsi in vincoli più stretti e dolorosi,  a causa proprio del suo divincolarsi talora  inconsulto e spesso anche dannoso. Ma l’uomo aspira comunque a uno stato di vita, in cui possa sentirsi e viversi in piena libertà; e in ciò pone ogni suo sforzo. Raggiungere, però, la completa liberazione da ogni forma di dipendenza introduce l’uomo, nello stesso tempo, in una situazione esistenziale tanto paradossale e assurda quanto reale e consequenziale, qual è l’insorgere del tremore metafisico proprio della «solitudine assoluta», che getta l’uomo in un insopportabile stato d’angoscia generale. Ciò converte – soprattutto negli animi incapaci di padroneggiare e di gestire le nuove e ignote responsabilità, che derivano dal riemergere della riconquistata autenticità della vita – la ricerca della libertà in ricerca d’un nuovo legame qualunque, purché sia di d’accompagnamento amichevole e di saldo sostegno.

Questa voce è stata pubblicata in Filosofia e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *