Come guarire la Terra malata

di Federico Butera, Ferdinando Boero e Eliana Cangelli

Attenti ai dinosauri. La crisi epocale in atto è un’occasione irripetibile per correggere i nostri modelli di sviluppo con un cambiamento radicale verso una vera conversione ecologica

L’articolo 9 della Costituzione tutela il paesaggio e il patrimonio culturale, non la natura: una visione antropocentrica e estetica, con l’articolo 44 che parla di “sfruttamento del suolo”. Stentiamo a realizzare che la natura è essenziale per la nostra sopravvivenza, la diamo per scontata, ma se si deteriora la nostra vita diventa miserabile.

Lo ha capito Francesco con la sua Enciclica, e ora le donne al potere lo ribadiscono: Ursula von der Leyen, Angela Merkel, Jacinda Ardem (Presidente della Nuova Zelanda), Zuzana Caputovà (presidente della Slovacchia) hanno messo la natura e la sostenibilità al primo posto nei loro programmi. In Italia questa visione non riesce ad entrare nelle agende politiche e si ferma ai ricercatori e alle associazioni ambientaliste.

I miliardi che arriveranno a seguito della crisi pandemica dovranno servire per innescare la transizione ecologica, il green deal, ma siamo culturalmente attrezzati per affrontare questa sfida? O stiamo riproponendo i modelli che ci hanno portato alla crisi attuale? Questo rischio se non ci muoviamo è forte.

Il Covid 19 ha messo in ginocchio l’economia globale e globalizzata e stravolto la nostra vita quotidiana. È la prova generale di quello che succederà quando la crisi ambientale esploderà – improvvisa e apparentemente senza preavviso – se non interveniamo subito per evitarla.

Non soltanto di ondate di calore, inondazioni, siccità, incendi e ghiacci che si sciolgono, e di epidemie, si tratta, ma di sconvolgimenti di tutto il modo di funzionare dei sistemi naturali, quelli che ci permettono di vivere e prosperare. Sconvolgimenti che porteranno a carestie, all’aumento delle disuguaglianze, della povertà, delle migrazioni di massa e delle guerre e probabilmente alla riproposizione di un mondo diviso in blocchi pronti a combattersi con armi letali.

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