Soavemente affiora
Soavemente affiora
mentre tu dormi ancora
un arcano sorriso
sul volto tuo beato.
Che luminoso sogno
avvince la tua mente?
Quest’attimo sospeso
rapisce il mio pensiero
e come per incanto
ritorna primavera nel mio cuore.
***
Nei tuoi silenzi arcani
Sei l’amore
del lampo
e del tuono,
della vertigine e del vago incanto.
Conosce la passione i tuoi furori
d’acqua impetuosa di torrente a maggio,
lo scatto dell’elastico ghepardo.
Pioggia tambureggiante
e cuore di gazzella,
tumido muschio odoroso,
olezzi di calendula e di nardo.
Nei tuoi silenzi arcani
penetro e mi perdo.
Mare in tempesta e culla
dell’oblio,
pelago sconfinato
di risa voluttuose risonante.
In te
sdimentico ogni affanno.
***
Stupore d’abbandono
Dentro di te mi perdo
come un bimbo nel seno della madre:
e lo stupor dell’abbandono
ancor m’invade, amore mio.
Dentro di te io passo
con piede timoroso e confidente
come in un giardino di petali
incantati, di palpebre amorose.
Dentro di te ritorna
come a fidato porto
l’animo sbigottito
e mentre infuria il pelago feroce
fuori dall’onde posa.
***
Il tuo sorriso
Riempie il tuo sorriso
d’azzurro la mia vita,
e l’erta già risalgo
con ritrovata lena.
Se tu sorridi ancora
io non avrò paura
né dell’arcano ignoto
né della sorte nera:
non c’è dolore o pena
che tu non metta in fuga
guardandomi serena.