Manco p’a capa 47. “Ah, lui sì che sa”!

Sembra che gli epidemiologi che mettono in guarda dall’imprudenza di questa mossa “aperturista” ci godano a preannunciare disgrazie, mentre quelli che dicono che tutto andrà per il meglio sono personaggi positivi che, finalmente, vedono la luce in fondo al tunnel. Quando i miei amici giocavano in borsa e si affidavano ai consulenti di alcune banche per investire i loro risparmi, inclusa la liquidazione, mostrandomi i grandi vantaggi economici conseguiti, io li mettevo in guardia: “è poco probabile fare soldi con i soldi: se qualcuno guadagna ci sono altri che ci perdono. Pensate che la banca ci perda e voi ci guadagniate?”. “Non capisci” mi dicevano scuotendo la testa, meravigliati dalla mio stupido pessimismo. Poi, a un certo punto, hanno smesso di vantare i loro guadagni. Erano i giornali ad informare su come fossero andati i loro investimenti. Qualcuno avrà pensato che la colpa fosse mia, che lo avevo previsto, anche se mi sono sempre ben guardato dal dire: ve lo avevo detto, besughi! I truffati spesso difendono i truffatori, per non fare la figura degli sprovveduti, e odiano chi li avvisa di non cascarci più. Il principio di precauzione non li smuove dalle loro certezze “calcolate”. Sempre pronti a ricascarci, con ostentato ottimismo!

[“Il Secolo XIX” del 19 aprile 2021]

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