Quel vecchio luogo comune sui ragazzi che non leggono

di  Antonio Errico


Vilho Lampi, Ragazzo che legge, 1933 © Oulu Art Museum. Photo Mika Friman

Si dice che i giovani non leggono. Si dice spesso. Si dice con convinzione. Però talune volte potrebbe anche risultare non ozioso farsi venire qualche dubbio sull’ attendibilità dell’affermazione. Perché potrebbe essere vero in parte o non essere per niente vero. Perché si potrebbe anche prendere in considerazione il fatto che i giovani leggano in modo diverso da come leggiamo e abbiamo letto noi: che leggano  libri diversi, altri saggi, altri romanzi, altre poesie, coerenti con il tempo che vivono, con la loro formazione, la loro età. In fondo è una storia antica. Ogni generazione ha riferimenti differenti da quelli che ha avuto la generazione precedente, costumi diversi, miti diversi. Per esempio: la generazione del Sessantotto ebbe i suoi libri; se non li conoscevi a memoria non potevi neppure permetterti di parlare. Quando vennero gli anni Ottanta, quei libri diventarono completamente sconosciuti. Erano cambiati i tempi e quindi i bisogni e i sogni. Soprattutto era cambiato il modo di pensare. I libri che si leggono hanno sempre una relazione esplicita o implicita con il modo di pensare, qualche volta per avere la conferma che sia giusto quello che si pensa, qualche volta per rendersi conto che sia più giusto cambiare. Forse questi ultimi sono i libri che servono di più. Forse, però. Qualche volta fa bene anche trovare una conferma del proprio pensiero nel pensiero degli altri. Allora le generazioni vengono e vanno, e con le generazioni vengono e vanno anche i libri. Cambiano i testi che fanno da richiamo, cambiano i modi con cui si risponde al richiamo. Ci sono state generazioni per le quali il richiamo di Cesare Pavese era irresistibile. Poi non lo è stato più. Sono diventate diverse le esperienze e i rispecchiamenti che uno cerca nelle pagine di un libro. E’ sempre stato così; è inevitabile che sia così.

Questa voce è stata pubblicata in Prosa e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *