La statua di Atena a Castro

di Francesco D’Andria

Nella mattinata di Giovedì si discuteva, in riunione telematica, del progetto di ricostruzione virtuale 3D della statua di Atena, in vista della Mostra che si terrà nei prossimi mesi al MaRTA, dedicata alle scoperte nel santuario di Castro, dove avevano lavorato scultori tarentini. Il busto della statua colossale (IV sec. a.C.) era stato rinvenuto nel 2015, ma mancavano ancora la testa e tutta la parte inferiore della statua; per questo, con Ivan Ferrari (Istituto Scienze Patrimonio Culturale CNR), avevamo in programma di realizzare un modello ricostruttivo dell’intera scultura, da presentare in Mostra. Si stava discutendo delle possibili rese del panneggio nella parte inferiore della statua, quando squillava il cellulare: Amedeo Galati, dal cantiere di scavo, mi chiedeva di raggiungerlo a Castro perché dallo scavo stava emergendo parte di un blocco di grandi dimensioni, nel quale si potevano già intravedere le pieghe di una lunga veste.

Iniziavano così le complesse operazioni di recupero di una scultura in pietra leccese, alta un metro e sessanta, che sembrava essere proprio la parte inferiore della statua esposta in Museo. Rovesciata sulla parte anteriore, andava liberata dalle pietre e dalla terra che per più di duemila anni l’avevano imprigionata, evitando di scheggiare la tenera pietra leccese che l’umidità del terreno rendeva ancor più fragile. Lo scavo stratigrafico era giunto a più di 8 metri di profondità; bisognava movimentare il pesante blocco, spostandolo dallo spazio ristretto tra i muri antichi, che ne impedivano la movimentazione. Finalmente un camion-gru riusciva ad avvicinarsi all’impervia zona dello scavo e, nel tardo pomeriggio, proprio nel momento in cui iniziava a piovere, il blocco era al riparo nel Museo; cominciavano ad intravedersi, sotto il terriccio, pieghe scolpite con straordinaria maestria, ravvivate da tracce evidenti di colore rosso, ed appariva ormai certo che si trattava della parte inferiore della statua di Atena Troiana, in perfetta coincidenza con il monumentale busto esposto in Museo.

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