Letteratura barocca: studi di Marco Leone

di Gianluca Virgilio

Dove altro potevano attecchire e svilupparsi questi studi, se non nella città della Basilica di Santa Croce e del Duomo e dei cento palazzi e conventi secenteschi, se non a Lecce e nella sua Università del Salento? Parlo del bel libro che recentemente ha pubblicato Marco Leone, Fenomenologia barocco-letteraria. Saggi,  Mario Congedo Editore, Galatina 2012, pp. 314, n. 50 della collana di Saggi e Testi diretta da Lucio Galante per il Dipartimento dei Beni delle Arti e della Storia dell’Università del Salento; un libro di grande impegno e che sarà costato non poca fatica al suo autore. Vi si raccolgono ben diciotto saggi (quello più antico è uscito nel 2006), alcuni inediti, altri pubblicati in riviste e volumi collettanei. Il lavoro di molti anni ora ha dato il suo frutto e al lettore si offre finalmente la possibilità di godere del quadro d’insieme che i vari pezzi hanno via via composto.

Marco Leone è ricercatore confermato di Letteratura italiana nella Facoltà di Beni Culturali dell’Università del Salento [oggi Professore II Fascia (Associato)]. I suoi studi testimoniano di una linea di continuità della ricerca sull’età barocca in questa Università, che parte da Mario Marti (non a caso il primo a segnalare il libro di Leone sul “Quotidiano” del 30 dicembre 2012), prosegue con Gino Rizzo e giunge fino allo stesso Leone. Basti qui ricordare gli Scrittori salentini di pietà fra Cinque e Settecento (1992) di Mario Marti e la Biblioteca salentina di cultura fondata e diretta dallo stesso Marti, nella quale Gino Rizzo ha edito le opere di Bruni, Donno, Materdona, Battista, ecc., sempre per le cure dell’Editore Mario Congedo di Galatina. Siamo dunque in un’officina ben avviata, in cui contano i testi letti alla luce di una filologia integrale e sempre interpretati nella loro dimensione storica, secondo il magistero di Mario Marti, cui Leone dedica il volume: “A Mario Marti, maestro degli studi d’italianistica e “balia degli ingegni”, con ammirazione e affetto”.

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