Giugno, tramonto

di Antonio Prete

Brusio di vento nell’ultimo lampo

del giorno e inquieto sfronzio di ramaglia.

Riluce l’onda gialla delle spighe.

Si disfano i papaveri

ai piedi della  ginestra già schiusa.

Nel roseto una trama di verbasco.

.

L’odor di lolla e di timo vapora

nell’aria. Il cane corre

verso la linea scura dei quercioli.

Lungo il passaggio sfarfaglia improvviso

un fagiano e s’inselva.

.

Nell’ora che è rigonfia

di gloria il velo del transito, stilla

di un’ acqua che diroccia e muta luce

e suono, stilla che è nuvola, fiume,

sfera azzurra che volteggia tra mondi.

.

Una rosea trasparenza dilaga,

poi s’accende una mezzaluna avorio.

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