Manco p’a capa 98. Topolino e la biofilia

di Ferdinando Boero

Mi è capitato una volta di essere intervistato dalla redazione di Topolino, per parlare della “medusa immortale” alla cui scoperta ho assistito e ai cui studi ho dato un modesto contributo. La redattrice che mi contattò, chiamandomi “professore”, era un po’ titubante nel dirmi il titolo della testata per cui lavorava. Da poco ero stato intervistato da Time (https://content.time.com/time/subscriber/article/0,33009,1931659,00.html) e chi mi intervistava per Topolino forse pensava che mi fossi montato la testa.
In effetti me la sono montata DOPO essere stato citato da Topolino e, da allora, ho sempre messo nel curriculum che le mie ricerche sono apparse su Topolino. Quando lo dico mi chiedono in quale storia sia stato fatto riferimento al mio lavoro, e questo mi smonta un po’ perché si trattava di uno di quegli articoli che appaiono tra le storie.
Da pochi giorni, però, posso vantare anche una storia: ebbene sì… ho collaborato alla realizzazione di un episodio delle avventure di Topolino. E ora finalmente è pubblicata, ed eccomi qui a fare la ruota come un pavone. “Generazione oceano” è il primo volume della collana Amici del Pianeta, edito da Giunti, e contiene due storie di Topolino. Una è un classico di qualche anno fa (Topolino e la balena nera) ma l’altra è bella nuova (Topolino e il mistero in fondo al mare). Il volume, con una copertina morbida al tatto e un odore che riporta alla tenera età, contiene anche molte “spiegazioni” che completano il contenuto della storia concepita per celebrare i 150 anni dalla fondazione della Stazione Zoologica Anton Dohrn che, nel fumetto, è un avveniristico laboratorio sottomarino (la Stazione Zoologica del Mare) diretto dal Dottor De’ Dornis. Gambadilegno e Plotty sono predatori delle ricchezze del mare, studiate e protette da De’ Dornis, e Topolino e Pippo sono chiamati a sventare i loro piani scellerati, assieme a Estrella, una biologa marina.

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