I versi multilingui di un cittadino del mondo: Catumerèa di Leo Luceri

di Antonio Lucio Giannone

Ciò che distingue questo libro di poesia (Catumerèa. Versi multilingui a sud del sud, Neviano, Musicaos Editore, 2022) dalle innumerevoli raccolte di versi che vengono pubblicate quotidianamente è innanzitutto il multilinguismo, cioè l’uso di più lingue, sia all’interno di un singolo componimento, sia per l’intera poesia. Nel libro infatti, oltre all’italiano, si alternano: lo spagnolo, il catalano, il greco, il griko, il tedesco, il dialetto salentino, nonché lo slovacco in cui è stata tradotta una composizione. In alcuni casi le poesie hanno addirittura tre versioni in tre lingue diverse. Per esempio La nostra terra e Erotókrito sono in griko, in italiano e in greco. Questa particolarità ha ovviamente una sua giustificazione che risiede nelle personali vicende, di vita e di lavoro, di Leo Luceri, perché l’altra principale caratteristica di Catumerèa è la dimensione autobiografica. Perciò, per capire fino in fondo questo libro, è necessario conoscere più da vicino l’autore, che si può definire un cittadino del mondo, senza frontiere, costantemente in viaggio, pur avendo salde radici a Martano, paese della Grecìa salentina (da qui l’uso del griko). Luceri, infatti, dopo la laurea in Lingue e letterature straniere presso l’Università del Salento, è stato lettore di italiano in Spagna, in Ecuador, a Bratislava, ha insegnato lingua italiana in Francia e in Svizzera e più recentemente ha conseguito il dottorato di ricerca in Teoria della letteratura e letteratura comparata presso l’Universidad Autónoma de Madrid.

Proprio nella capitale spagnola ho conosciuto Leo in occasione di un “Omaggio a Vittorio Bodini” che si svolse nel 2009 nell’Istituto italiano di cultura dove tenni una relazione su “Bodini e la Spagna”. Poi lo rividi in altre occasioni, sia a Lecce sia ancora in Spagna e nacque tra noi un rapporto di amicizia e di collaborazione. Nel 2017 fui uno dei relatori della sua tesi di dottorato dedicata sempre al maggiore scrittore salentino del Novecento presso l’Universidad Autónoma de Madrid e poi lo invitai a un seminario presso il nostro Ateneo. Nel 2018 ci siamo di nuovo incontrati al Convegno di studi su Bodini, organizzato da Juan Carlos de Miguel, che si svolse presso l‘Università di Valencia. Come si sarà capito, insomma, l’autore della Luna dei Borboni è uno dei numi tutelari, forse il principale, per Leo anche per via delle sue esperienze biografiche, oltre che per la sua opera di poeta e di traduttore dei grandi autori spagnoli ed è anche uno dei riferimenti principali, forse il principale, di questo libro.

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