Inchiostri 38. Mastelli, alambicchi, bacili e crogiuoli

di Antonio Devicienti

I mastelli, gli alambicchi, i bacili, i crogiuoli collegati tra di loro (affratellati, congiunti) da più o meno lunghe aste o archi in metallo e le reazioni chimiche che vi avvengono, i cloruri e i solfati, oppure le stelle, i giavellotti, le canoe, le luci di Wood e i suoni, i sibili, i fruscii provenienti dai microfoni e anche i muri, i passaggi, le nicchie e le volte degli ambienti creano la peculiare scrittura di Gilberto Zorio –

– scrittura che si rende visibile nel suo stesso farsi, nella sua ampia gestualità e spazialità, nel suo attraversare da parte a parte lo spazio, mobilissima e inesausta, reattiva e archetipica.

Occorre ripetere – tanto suona inatteso – ciò che già si è indicato: che cioè all’origine congiunta della scrittura e dell’arte è intervenuto il ritmo, il tracciato regolare, la nuda puntuazione di incisioni in-significanti e ripetute: i segni, vuoti, erano dei ritmi, non delle forme. L’astratto è all’origine del grafismo, la scrittura all’origine dell’arte.

Roland Barthes, Variazioni sulla scrittura seguite da Il piacere del testo (Torino, Einaudi, 1999, cura e traduzione di Carlo Ossola, pag. 67 della ristampa dell’anno 2019).

Un De rerum natura in atto, un’immersione negli elementi insieme primordiali e attualissimi della materia e della mente, la costruzione di un canto della materia e dell’equilibrio.

Nunc age, quo motu genitalia materiai
corpora res varias gignant genitasque resolvant
et qua vi facere id cogantur quaeque sit ollis
reddita mobilitas magnum per inane meandi,
expediam: tu te dictis praebere memento. 

Tito Lucrezio Caro, De rerum natura, II, 62-66

Sottilissimi, slanciati ponti di rame tra due crogiuoli o giavellotti intesi a formare una stella o canoe che sembrano involarsi verso il cielo: e poi i disegni, anch’essi mobilissimi, anch’essi scrittura che poeticamente da a vedere il divenire della materia:

(γίγνεσθαι fieri werden)

poeticamente perché, nel suo idearsi e attuarsi, scrittura non alfabetica e non concettuale, essa ritma movimento e divenire (e ritmo è numero e scorrere, rito e rima).

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