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Archivi categoria: I mille e un racconto
Racconti sovietici 5. Vipera (4-5)
di Aleksej Nikolaevič Tolstoj 4 Come un passero che sta volando nel ventoso cielo impazzito e all’improvviso casca con le ali spezzate e rotola per terra, così la vita di Olga Vjačeslavovna, il suo passionale, innocente amore tutto d’un tratto … Continua a leggere
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Racconti sovietici 5. Vipera (3)
di Aleksej Nikolaevič Tolstoj 3 La fragile ragazzina covava forze ferree: non si comprendeva neppure da dove venissero fuori. Dopo un mese di addestramento sul campo in una formazione a cavallo e nello schieramento a piedi, il suo corpo si slanciò … Continua a leggere
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Racconti sovietici 5. Vipera (2)
di Aleksej Nikolaevič Tolstoj 2 Dieci anni fa, nella città di Kazan, si incendiò, in pieno giorno in via Prolomnaja, la casa di un mercante di seconda categoria, un uomo in vista, stimato e di solidi antichi principi morali e … Continua a leggere
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Servono scienza e fantasia per guardare con fiducia al futuro
di Antonio Errico Molte cose alle quali crediamo non sono realtà, non sono vere; sono illusioni, fantasie, figurazioni. Molti fenomeni ai quali diamo una nostra spiegazione, hanno invece una spiegazione diversa, provengono da cause diverse, producono effetti diversi da quelli … Continua a leggere
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Racconti sovietici 5. Vipera (1)
di Aleksej Nikolaevič Tolstoj 1 Quando appariva Olga Vjačeslavovna con una vestaglietta di cotone, spettinata e cupa, in cucina tutti si mettevano a tacere; sibilavano soltanto puliti diligentemente, pieni di kerosene e di una latente rabbia, i fornelli a petrolio. … Continua a leggere
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Racconti sovietici 5. Di Grasso
di Isaak Babel’ Avevo quattordici anni. Appartenevo all’imperterrita armata dei bagarini teatrali. Il mio padrone era un mariuolo con un occhio perennemente strizzato e gli immensi baffi setosi. Il suo nome era Kolja Svarts. Ero finito tra le sue grinfie … Continua a leggere
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Racconti sovietici 4. Cartella clinica
di Michail Michajlovič Zoščenko Francamente, preferisco essere malato a casa. Certo, all’ospedale, forse, è molto più tranquillo, luminoso e, sul livello di servizio, nulla da recriminare, a dir in una parola: cultura. Perfino l’apporto calorico del cibo, lì, forse, è … Continua a leggere
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Racconti sovietici 3. Lo spettacolo del villaggio
di Vjačeslav Šiškov Il periodo militare finì e il soldato dell’Armata Rossa, Pavel Mochov, ritornò nel villaggio natio Ogryzov. Era il tempo di primavera, tutto rinverdiva e fioriva, per intere giornate nell’alto del cielo cantavano le allodole, che di notte … Continua a leggere
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Racconti sovietici 2. La pipa del comunardo
di Il’ja Erenburg Esistono tante splendide città, una tra tutte, la vera superlativa, è Parigi; dove ridono allegramente le donne spensierate, sotto le larghe fronde dei castagni i bellimbusti bevono dei liquori rosso-rubino e migliaia di luci sciamano, rispecchiandosi nell’ardesia … Continua a leggere
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Racconti sovietici 1. Amore
di Jurij Karlovič Oleša Šuvalov attendeva Lelja nel parco. Era un caldo mezzogiorno. Sopra un sasso apparve una lucertola. Šuvalov pensò: sopra questo sasso una lucertola è vulnerabile, è facile vederla. «Mimicry» – pensò. Il pensiero del mimetismo gli fece … Continua a leggere
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Caporetto
di Salvatore Carachino [Presentiamo di seguito un capitolo dal romanzo a sfondo storico di Salvatore Carachino, Clara Weber QuiEdit, Verona 2017. Una compagnia teatrale veronese è impegnata nella scelta e nell’adattamento di fonti italiane e tedesche per uno spettacolo sulla … Continua a leggere
Servizio militare
di Gianluca Virgilio “ È la cosa migliore che ci sia toccata!” disse Frédéric. “Già, forse è proprio così. È la cosa migliore che ci sia toccata!” disse Deslauriers.” Gustave Flaubert, L’educazione sentimentale. I più giovani oggi non lo sanno, ma … Continua a leggere
Abazia
di Salvatore Carachino Giacomo Silva era partito con la valigia di cartone per studiare chimica a Milano. Sposato con la figlia di un ricco produttore di vernici ha aumentato vertiginosamente il patrimonio della famiglia ed oggi, tra gli uomini più … Continua a leggere
Daria (parte seconda)
di Salvatore Carachino Invece di tornare a casa puntò verso il centro trovando da parcheggiare. Allungò a piedi per il lungadige da Ponte Pietra fino a Castelvecchio passando sulla riva con l’infilata dei tigli. I marciapiedi erano bagnati e nel … Continua a leggere
Daria (parte prima)
di Salvatore Carachino Ferma davanti ad un’alta pila di libri ne esaminava una copia. Una giovane sui trent’anni aperta alle promesse di autore ignoto. Lunghi capelli biondi stretti a coda. Con i colori caldi di camicia, cardigan e gonna prometteva … Continua a leggere
Gestes déplacés
di Annie Gamet Cette Yolande un peu dure m’admonesta gentiment : – On m’a dit que c’était mal de faire ces choses-là. – Vraiment ? dis-je. Et m’écartant sans protester je m’allongeai et m’endormis sur le rebord du lit. Marguerite Yourcenar, Quoi ? … Continua a leggere
Sorrisi e risate
di Gianluca Virgilio “… perché li fanciulli stanno sempre allegri…” Cesare Ripa, Iconologia, Allegrezza 10.5. Ogniqualvolta ho cercato di risalire indietro nel tempo, nel tentativo di individuare con precisione il momento esatto in cui, da bambino, mi accadde di perdere … Continua a leggere
“Stella rossa”
di Gianluca Virgilio Quand’ero un ragazzino, spesso sentivo i miei professori ripetere sul mio conto un giudizio poco lusinghiero: “Questo ragazzino manca di volontà”; a volte, la parola “volontà” era accompagnata dall’aggettivo “buona”; sicché la frase suonava così: “Questo ragazzino … Continua a leggere
Opus tessellatum 13. Per Lisetta Carmi
di Antonio Devicienti (Parla il rosone della Cattedrale: è la notte tra il 5 e il 6 luglio 2022) «L’alternarsi di luce e di buio è la mia natura, il mio sguardo ciclico che mi fa esistere membrana tra dentro … Continua a leggere
Opus tessellatum 12. Gli elefanti che reggono sulla groppa l’albero della vita
di Antonio Devicienti (Parlano i due elefanti). «Questo tappeto di mosaico è stato inventato per i bambini, affinché ci corrano sopra, giochino a campana con le caselle dei mesi, si lascino meravigliare da Re Artù. Meravigliatevi, voi che guardate e … Continua a leggere