Di mestiere faccio il linguista 8. Il burocratese II

di Rosario Coluccia

In una bella intervista pubblicata su «Nuovo Quotidiano» del 21 giugno Rosario Tornesello è a colloquio con Roberto Cingolani componente del gruppo, guidato da Vittorio Colao, che su invito del governo ha redatto il piano per la ripartenza dell’Italia dopo il coronavirus. Molti i temi affrontati nell’intervista. Tra gli obiettivi urgenti Cingolani enumera: «Educazione come formazione; potenziamento della rete infrastrutturale; abbattimento della burocrazia, un cancro per il nostro paese». Che la burocrazia sia un cancro sostengono in molti. Secondo alcuni calcoli i tempi morti derivanti dagli adempimenti burocratici occuperebbero il 54% del tempo totale richiesto per la realizzazione di una qualsiasi opera.

La parola “burocrazia” è stata introdotta in Italia dalla Francia. Deriva da “bureaucratie”, ibrido foggiato dall’economista Vincent de Gournay (1759), unendo due segmenti originati da lingue diverse: il francese “bureau-” ‘ufficio’ e “-cratie” (che discende dal greco “cratia”) ‘potere’, sul modello di altre parole di origine interamente greca e diffuse in varie lingue: fr. “democratie” (it. “democrazia”, sp. “democracia”, ingl. “democracy”, ted. “Demokratie” ecc.), fr. “aristocrazia” (it. “aristocrazia”, sp. “aristocracia”, ingl. “aristocracy”, ecc.). In Francia il significato originario della parola è ‘potere, influenza degli impiegati che compongono gli uffici di una amministrazione pubblica’. In Italia la parola assume rapidamente connotazioni negative. Domenico Caracciolo,  in una lettera indirizzata a Ferdinando Galiani, lamenta «la forza destruttiva, dispotica ed illimitata della burocrazia» (1781). Aquilino Bonavilla, autore di un «Dizionario etimologico di tutti i vocaboli delle scienze, arti e mestieri che traggono origine dal greco» definisce la burocrazia ‘influenza dei commessi di un ufficio nell’amministrazione e nell’abuso dei loro doveri’ (1819). Sulla stessa linea Gerolamo Boccardo, autore di un «Dizionario dell’economia politica e del commercio» in accezione spregiativa parla di ‘pedanteria, lungaggine, specialmente nel disbrigo di pratiche amministrative’ (1857-1853). Nei vocabolari dell’italiano contemporaneo la parola “burocrazia” ha un duplice significato: 1 (originario). ‘complesso degli uffici e insieme dei funzionari, specialmente pubblici, impiegati nell’amministrazione’; 2 (negativo). ‘eccessiva e ottusa osservanza dei regolamenti’.

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