di Ferdinando Boero
La scienza deve prevedere il futuro… manco avessimo la sfera di cristallo. Prevediamo dove sarà Marte dopo il tempo necessario per raggiungerlo con un missile, ma non prevediamo l’andamento dell’economia. Se tutto avvenisse secondo regole ben definite… non ci sarebbe storia: il giorno della marmotta, per chi ha visto il film con Bill Murray. Invece, come in Sliding Doors, la storia è determinata da dettagli infinitesimi, battiti di ali di farfalla. Cose apparentemente irrilevanti possono avere effetti smisurati. E quindi non si può prevedere? No, per le realtà complesse non si può. Non con la precisione a cui ci hanno abituato i computer maneggiati da gente che non è in grado di inserire nei modelli le variabili rilevanti e tutte le loro interazioni. Non esiste un modello matematico che scriva il giornale di dopodomani (quello di domani lo stanno scrivendo oggi, riportando quello che è successo ieri). La Regina Elisabetta andò a trovare i soloni della London School of Economics e fece la famosa domanda della regina: siete così bravi… come mai nessuno di voi ha predetto la crisi del 2008, a causa della quale ho perso un sacco di quattrini? Eh già. Come mai nessuno ha previsto la caduta dell’URSS, l’11 settembre, il Covid, la Primavera Araba… devo continuare? Eventi che hanno cambiato il corso della storia, e l’economia (che dipende dalla storia e sulla quale esercita profonde retroazioni). Porte scorrevoli: se sali sulla metropolitana la tua vita va in una direzione, se non sali ne prende un’altra. E allora non possiamo fare niente, siamo in balia del fato? Ma no! Solo dobbiamo adottare un approccio differente.