di Antonio Prete
Quel che rimase di qua dalla voce,
nel labirinto oscuro dei pensieri,
il tempo chiuso nella clessidra
nascosta all’ombra delle rose,
quel che non divenne carezza
volteggiando nella stanza del desiderio,
il seme che non fiorì nella terra,
la parsimonia che si voleva ancella
dell’amore, l’oscuro imbuto della vita,
tutto tornava sventolando dal muro
nel mattino nebbioso una bandiera
bianca, e io acquattato tremando al vento
come esposto sulla cima di un albero,
lungo la curva del poggio t’allontanavi
come in un fotogramma che precede la fine,
i jeans nascosti dalle spighe,
senza suono gridavo il tuo nome,
non vedevo se ti voltavi tanto eri lontana.