di Antonio Prete
Che fosse lei,
gli occhi di glicine ridenti,
e il passo di pensosa luna,
lei, i seni ardenti
nella gloria dell’incedere notturno,
l’avrei saputo dopo,
respirando il profumo della sua ombra,
la traccia lasciata all’alba sul balcone,
prima che la notte la richiamasse
nel gelo della sua indecifrata
perfezione.