Su Vittorio Pagano: l’intellettuale e il poeta di Nicola Carducci

di Antonio Lucio Giannone

            Il libro di Nicola Carducci, Vittorio Pagano: l’intellettuale e il poeta (con quattro poemetti inediti) (Lecce, Pensa Multimedia, 2004), è la prima, organica monografia dedicata allo scrittore leccese, scomparso nel 1979. Esso, quindi, colma una lacuna nella  bibliografia della critica su Pagano, la quale finora poteva contare  soltanto su saggi e interventi sparsi di Donato Valli, Oreste Macrì, Mario Marti, Michele Tondo, Ennio Bonea e qualche altro, oltre a poche recensioni e alle testimonianze degli amici. Anche la situazione editoriale delle sue opere, com’è noto, non è delle più felici. Le raccolte poetiche non sono state più ripubblicate da quando apparvero nei Quaderni del “Critone”, da lui stesso curati e stampati in poche centinaia di copie numerate. Di esse sono disponibili soltanto delle scelte antologiche, come quella fatta di recente da Bonea in Comi, Bodini, Pagano  (Lecce, Manni, 1998), o l’altra che figura in un numero speciale della rivista “Pensionante de’ Saraceni”, interamente dedicato allo scrittore, risalente al 1985. Gli scritti creativi, invece, sono stati raccolti nel volume Reportages in città e altre prose, a cura di Paola Greco, pubblicato nel 1996 dall’editore Conte di Lecce.

            Come si vede, non è molto e la situazione è ancor più grave rispetto a quella dei due maggiori letterati salentini del ‘900, Girolamo Comi e Vittorio Bodini,  più studiati di lui e dei quali almeno sono disponibili tutte le poesie e, per il secondo, anche alcuni volumi di prose. E se Comi e Bodini purtroppo, nonostante il loro indubbio valore, sono spesso assenti in dizionari, storie letterarie e antologie scolastiche, Pagano poi, in queste opere, non figura mai. Sulla sua scarsa “fortuna” hanno influito indubbiamente la  personale vicenda biografica e culturale, l’isolamento “provinciale” in cui è vissuto, la pubblicazione delle raccolte poetiche in collane dalla diffusione assai limitata. Tutto ciò ha fatto sì che egli sia conosciuto soltanto da un ristretto numero di specialisti e che studenti e lettori comuni ignorino tuttora la sua opera.

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