Così, l’ottantatreesimo giorno, Santiago si avventura per mare da solo. E da quel momento inizia il corpo a corpo con il pesce, quel pesce. Quello che rappresenta la lotta, la vita, la rivincita, lo sforzo, il sudore, la fame, il sogno, il destino. Su quella barca, il vecchio non è solo. Con lui c’è il pesce, suo nemico e suo supporto, suo obiettivo e sua salvezza, che potrebbe portarlo alla morte o potrebbe salvargli la vita. E di esso, poi, cosa rimarrà? Cosa rimarrà del pesce, quando Santiago sarà ritornato a riva trascinandoselo dietro, dopo aver lottato con i pescecani roteanti attorno alla sua imbarcazione e dopo aver parlato per tre giorni e tre notti solo con se stesso e con quel pesce attaccato all’amo?
Il vecchio si sdraierà, stanco morto per riposare il suo corpo di vecchio. Dopo aver vissuto l’avventura più sconvolgente della sua vita, come un Creatore che riposa dopo aver compiuto l’opera, “il vecchio sognava i leoni”.
[“Leccenews24”, 2 giugno 2022]