La lettura

di Antonio Prete

Diego Pettinelli,, Uomo che legge, pittura a olio,
Palazzo Comunale di Matelica (MC).

La tovaglia a losanghe blu e rosa

copre il tavolo della cucina,

la lampada a petrolio oscilla

al vento che entra dalla finestra,

che entra con la voce dei grilli,

“vieni a dormire”, dall’altra stanza

la voce di mia madre è il filo

che scende dalla luna,

si fa ombra sulla parete bianca di calce,

sto leggendo Lorca o forse Jimenez,

una lucertola sotto la volta a stella

sta per saltare sull’insetto,

il Guadalquivir scorre

di là dal filare della vite

                   di là dagli ulivi che cingono il campo,

                   le ragazze vanno al fiume

                   saltando come cerbiatte sopra i cespugli

“che cosa dimentico, madre,

che cosa dimentico?” il vento negli eucalipti

fa l’ubriaco, laggiù si apre la piana di Cordoba,

lontana e sola, la notte abbraccia la casa rossa,

abbraccia i pensieri tenendoli stretti

in un tempo che ha il respiro delle piante,

poi li chiude, i pensieri, nella stanza bianca

di calce, dove s’addormentano

mentre nel mondo corrono corrono gli anni.

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