di Ferdinando Boero
Nel film Leviathan, di George Cosmatos, Richard Crenna pronuncia una frase in latino “Natura non confundenda est” e poi la traduce in inglese: “Loosely translated: don’t fuck with mother nature“. Fuck with si traduce con “scherzare” o, ancora meglio, “fare brutti scherzi”, “interferire”. Questa è l’essenza dei film di mostri: noi facciamo scherzi alla natura e questa si ribella producendo creature che ci fanno pagare le conseguenze della nostra presunzione di onnipotenza. Godzilla è generato dalle esplosioni atomiche, mentre i mostri di Jurassic Park sono il risultato delle manipolazioni genetiche. King Kong viene portato via dalla sua isola per far soldi, e si innervosisce non poco di fronte all’arroganza umana. I mostri sono deviazioni dalla norma e possono anche essere semplicemente la rielaborazione di esseri microscopici, trasformati in giganti, come l’ameba di Blob. Per non parlare di formiche, termiti e ragni giganti, ottenuti con ingenui trucchi cinematografici.
Il cinema di serie B, quello senza ditino alzato che ci fa la morale, trasmette un messaggio di serie A che anticipa di decenni la consapevolezza di una conversione ecologica ineludibile per attuare una transizione ecologica sempre più necessaria.
Parleremo di mostri cinematografici aprendo la Seconda edizione del Pianeta Mare Film Festival e sarà anche occasione per ricordare i 30 anni dalla scomparsa di Frank Zappa, grande estimatore di monster movies ai quali ha dedicato brani come Cheepnis, King Kong e molti altri.