di Guglielmo Forges Davanzati
L’avvicinarsi del 2024 sollecita alcune riflessioni sugli scenari economici che gli italiani avranno di fronte. In primo luogo, il contesto generale di deglobalizzazione – ovvero di ricerca, da parte delle imprese, di Paesi “amici” nei quali delocalizzare – e i conflitti in Ucraina e Palestina accrescono le incertezze e pongono ulteriori freni alla dinamica degli investimenti, con l’eccezione del comparto delle imprese collocate nel settore della Difesa militare. Occorre osservare che la deglobalizzazione non è un fenomeno degli ultimi anni. La crescita degli scambi internazionali comincia a frenare in modo significativo dopo la crisi globale del 2008. Prima di quell’anno, gli scambi internazionali crescevano mediamente del 7.6% all’anno, per ridursi di anno in anno, fino al 2.7% del 2022. Già, infatti, con l’amministrazione Obama vengono introdotte misure protezionistiche negli USA, soprattutto per far fronte al crescente disavanzo commerciale con la Cina (gli Stati Uniti hanno fatto sempre registrare deficit della bilancia commerciale dal 1975). Questo processo si accentua con Trump e ora con Biden e non vi sono segnali di inversione di tendenza.