di Antonio Devicienti
Anselm Kiefer per Andrea Emo: dall’11 febbraio al 9 giugno 2018 l’artista tedesco ha esposto a Pantin – pochi chilometri a nord est del centro di Parigi – nella galleria Thaddaeus Ropac venti opere pittoriche di grandi dimensioni e tre sculture ispirate ai quaderni del filosofo – für Andrea Emo.
Kiefer legge Emo in tedesco, ne ammira la silenziosa, indefessa dedizione al pensiero; avrà occasione di visitare villa Emo, di tenere tra le mani emozionate i quaderni, di contemplarne la limpida grafia, quasi del tutto assenti le cancellature o i refusi. Ma quel pensiero si misura con il nulla, la parola non ha timore di attraversare il buio e l’enigma: così è per Anselm Kiefer che, addensando sulla grande tela pigmenti e piante essiccate, frammenti di vetro e di metallo, piombo fuso, lasciando quelle tele esposte agli agenti atmosferici, inserendovi inserti figurativi come il serpente o la gabbia, si prova a far risuonare la voce del filosofo anche fuori dai quaderni, fuori dai libri. Quella voce era già risuonata dentro Kiefer che, di conseguenza, aveva messo mano a quegli spazi del pensiero e della visione che sempre sono i suoi teleri e le sue scatole-sculture.