di Gianluca Virgilio
Una giovane allieva interroga il suo maestro, gli chiede di parlargli della sua opera, della sua vita, dei suoi progetti. La differenza dell’età, che di solito appare così divisiva, è colmata da questo interrogare che invita al racconto, al ricordo, alla riflessione. L’interrogazione diventa una conversazione, il desiderio di sapere si muta in volontà di condividere un’esperienza che si intende trasmettere agli altri perché evidentemente in essa si scorge chiaramente un messaggio che non deve andare perduto.
Carla Saracino ha incontrato Antonio Prete in due tempi diversi: una prima volta nel 2006, per un’intervista che avrebbe chiuso la sua tesi di laurea; poi, sedici anni dopo, nel 2022, questa volta spinta non da un fine pratico, ma dal desiderio di continuare una conversazione solo apparentemente interrotta tanto tempo prima e che, evidentemente, richiedeva d’essere messa per iscritto a vantaggio del lettore. Da questi due incontri è nato il libro che qui segnalo: Antonio Prete, Carla Saracino, Dal tempo raccolto. Una conversazione, Fallone Editore, Taranto 2024, quarto volume della collana I labirinti concentrici.
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