di Antonio Mele / Melanton
Caro Direttore,
questa è, evidentemente, una lettera per te.
Di quelle che una volta – e oggi sempre meno, o non più – i Lettori scrivevano ai giornali, quale segno distintivo, e attivo, della loro ‘voce’: rilevando, condividendo o contestando la linea del giornale stesso, o più semplicemente per fornire, con la loro ‘presenza epistolare’ e con pertinenti (o perfino impertinenti) quesiti e considerazioni, un contributo al confronto e alla varietà dell’informazione pubblica, fosse esso di plauso, di dissenso, o di puro commento e opinione.
Il nostro Galatino (…che gli uomini di buona volontà ce lo conservino sempre a lungo!) è un piccolo foglio di provincia, che ha però il merito di una propria costante partecipazione agli avvenimenti non solo di Galatina e del suo hinterland, ma anche di un vasto ed effervescente territorio come quello del Salento leccese, dov’è radicato e diffuso da quasi mezzo secolo. Un quindicinale che è dichiaratamente d’informazione, ma che – e questo è davvero un merito in più – riesce anche a mantenere una propria connaturata attitudine alla formazione. Sia sociale sia culturale.