L’andamento musicale e la partecipazione emotiva poi, in alcune pagine in particolare, fanno pensare al canto degli aedi, ad una cifra espressiva peculiare dell’autore, che comincia con Favolerie, uno dei suoi primi libri. Le parole di alcuni incipit si ripetono, come nella tradizione orale, si rafforzano in modo anaforico, portano ad abbandonarsi all’incanto fonico, come in una nenia.
Tra fisicità e poeticità, l’autore restituisce non solo la voce di scrittori che hanno saputo tracciare l’essenzialità precipua della terra salentina, ma anche quella di artisti e artigiani che, con il loro lavoro, ne hanno saputo esaltare la bellezza; testimonianze di storie perdute che ancora sopravvivono, così come il persistere dell’anima dei luoghi salentini e dei suoi echi universali.