Criptomoneta e femminicidio: un bilancio nell’Argentina di Javier Milei

di Benedetta Vincenti

A distanza di poco più di un anno dall’arrivo di Javier Milei, l’Argentina deve ancora affrontare importanti sfide socioeconomiche.

“La gran fuente de la decadencia de Argentina es el Estado”[1]. Con questa frase, l’attuale Presidente della nazione argentina, Javier Milei, si rendeva protagonista dell’iconico video in cui sosteneva l’eliminazione di una serie di Ministeri considerati superflui, quali il Ministero della Cultura, dell’Ambiente o delle Donne, insieme a molti altri. Emblematica, inoltre, la sua apparizione pubblica con in mano una motosega durante un evento della campagna elettorale a La Plata, poco lontano dalla capitale Buenos Aires, quando annunciò “una rivoluzione a colpi di motosega”. Proprio quest’ultimo strumento, recante l’iscrizione Viva la libertad, carajo[2], è stato scelto da Milei per omaggiare Elon Musk in occasione della Convention dei Conservatori (Cpac) lo scorso mese di febbraio a Washington, dov’era presente anche la premier italiana Giorgia Meloni, per la quale il Presidente argentino ha speso parole di ammirazione[3].

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1 risposta a Criptomoneta e femminicidio: un bilancio nell’Argentina di Javier Milei

  1. Aldo scrive:

    Per non parlare della dollarizzazione dell’economia argentina, altro cavallo di battaglia della campagna elettorale di Milei, che comporta dei gravi rischi economico e sociali, analizzati dall’economista Frenkel in occasione del collasso economico argentino avvenuto tra la fine degli anni ’90 e i primi anni del nuovo millennio.

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