Manco p’a capa 249. Il nostro inverno demografico


C’è un’altra variabile che viene tenuta separata dall’inverno demografico così drammaticamente denunciato: molti dei pochi giovani vanno via perché il paese non ha molto da offrire, soprattutto a chi ha istruzione elevata. Il problema si risolverebbe se facessimo più figli? O aumenterebbero quelli che se ne vanno? La cosa più preoccupante non è che facciamo meno figli ma che espelliamo i pochi che facciamo. La soluzione non è incentivare le nascite, ma valorizzare chi è nato, e l’investimento nella sua formazione.
Credo che sia una buona notizia che le italiane non facciano più così tanti figli come un tempo. Mentre è una pessima notizia che i figli se ne vadano perché trovano solo lavori precari e sottopagati, spesso con mansioni non corrispondenti al livello di formazione conseguito. Se gli altri paesi li prendono, significa che il valore esiste, e noi ce lo facciamo scappare: un’emorragia demografica e sapienziale.
Ho già scritto queste cose diverse volte, ma le ripeto perché continuo a sentire preoccupazione per la denatalità e la emigrazione giovanile, ma non sento proposte per affrontare questi due fenomeni assieme, quasi fossero scollegati. La denatalità è socialmente spiegabile con il costante miglioramento della formazione delle donne. Più sono istruite e si realizzano nel lavoro, e meno figli fanno. Vogliono che i loro figli si laureino e si realizzino professionalmente e socialmente. Se questo non avviene… se ne vanno, e fanno ancor meno figli.
L’aumento dell’efficienza delle tecnologie, inclusa l’intelligenza artificiale, rende sempre meno necessaria la forza lavoro. Al posto nostro lavorano le macchine. Ma come la mettiamo in quanto a reddito? Chi non lavora non riceve stipendio e, ovviamente, non fa figli, se ha un minimo di senso di responsabilità. La povertà non è un buon anticoncezionale, se il livello di formazione della popolazione, soprattutto femminile, è basso. Ma da noi le cose stanno diversamente.
Che vogliamo fare? E poi sembra che il fatto che si viva più a lungo sia una cattiva notizia. Da una parte ci dicono che la sovrappopolazione è un problema ma poi, se rallentiamo la crescita e tendiamo verso un riequilibrio, ci dicono che non va bene.
La capacità portante non è solo questione di cibo, ma anche di vile denaro. Le tecnologie tolgono opportunità lavorative: non abbiamo bisogno di tutta questa manodopera. Nei campi in cui ne abbiamo bisogno (prima di tutto l’agricoltura) gli stipendi sono bassissimi e si usano gli extracomunitari come schiavi. Meglio se clandestini, così sono ricattabili.
Forse si dovrebbero unire i puntini e mettere assieme le variabili, in modo da pianificare interventi che bilancino eventuali squilibri. Per me la prima priorità è il lavoro ai giovani, con un giusto riconoscimento per i livelli di istruzione conseguiti. Invece continuo a leggere interventi che ci dicono di fare più figli, imitando i paesi sottosviluppati.

Ripeto la domanda: ma davvero pensiamo che se facessimo più figli diminuirebbe il numero di giovani che fuggono all’estero? Non viene il dubbio che aumenterebbe? Per trovare soluzioni a un problema bisogna definirne bene i termini, e le interazioni che li collegano. Invece li stiamo trattando uno alla volta, come se fossero indipendenti gli uni dagli altri. Oppure la logica è un’altra: si confida nella guerra come mezzo di riequilibrio, e si incentivano le nascite per incrementare il numero di soldati che, tanto, non diventeranno vecchi. Così sarà risolta la questione delle pensioni. Chi non andrà soldato troverà impiego nell’industria delle armi. E nella produzione di zainetti per sopravvivere 72 ore. Per il cibo basteranno le razioni K.

[Il blog di Ferdinando Boero ne “Il Fatto Quotidiano” online del 3 aprile 2025]

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2 risposte a Manco p’a capa 249. Il nostro inverno demografico

  1. Giuseppe Campagna scrive:

    Sono membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione Culturale “Achille Campagna” con sede a Latina e mi chiamo Giuseppe Campagna.
    Come Associazione siamo molto interessati all’argomento brevemente trattato e siamo alla ricerca di un relatore competente nel trattare il tema “L’inverno demografico: le ripercussioni sul mondo della scuola e del lavoro” ovviamente contestualizzandolo sulla realtà della Nostra città.
    Abbiamo individuato 3 argomenti da trattare nel prossimo nostro convegno. Oltre quello sopra riportato gli altri 2 sono:”Come è cambiata da un punto di vista demografico Latina” e “la desertificazione commerciale. Perdita del ruolo sociale del commercio di prossimità” per i quali abbiamo già individuato i relatori.
    Vi chiediamo la disponibilità a trattare il tema dell’inverno demografico con possibilità di relazionare anche da remoto.
    Grazie per l’attenzione e rimango in attesa della vostra risposta

    • wp_2601243 scrive:

      Gentile Signor Campagna, ho provato a risponderle in privato, ma mi vien fuori questo messaggio: Errore dal server di posta
      il messaggio non può essere inviato. messaggio di errore dal server di trasporto della posta: 452 – 452 user quota exceeded
      Pertanto, se vuole l’indirizzo mail di Ferdinando Boero mi contatti privatamente al seguente indirizzo: gianlucavirgilio@libero.it
      Cordiali saluti
      Gianluca Virgilio

      https://www.iuncturae.eu

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