Facce da Pulitzer: donne che hanno vinto il premio Pulitzer per la narrativa (1921-1942)

di Adele Errico

Nel 1905 tutta la città di New York fu sconvolta e affascinata dalla storia di Lily Bart, una giovane donna che, facendo affidamento sulla propria bellezza e sul proprio ingegno, spera di trovare il proprio posto nell’alta società newyorkese sposando un uomo ricco. Ha già 29 anni, dunque, secondo le aspettative della società di quegli anni, straordinariamente in ritardo per il matrimonio. Coinvolta in una serie di spiacevoli vicissitudini, per Lily Bart trovare marito risulta sempre più difficile, le sue prospettive di matrimonio si disgregano e la sua vita comincia a precipitare in un abisso. Caduta in povertà, prende una stanza in affitto, dove, in overdose di sonniferi, muore. Questa tragica figura, roteante nel baratro della condanna sociale, non è reale. È la protagonista del romanzo “La casa della gioia” di Edith Wharton (1862-1937) ed ebbe una grande risonanza nella società aristocratica americana del primo ‘900. Tutti i romanzi di Wharton indagano dinamiche matrimoniali infelici, attraverso le quali l’autrice denuncia il lato oscuro di una classe sociale di cui lei stessa è parte. Il mezzo della denuncia era, appunto, la scrittura, attività che svolgeva di nascosto, la mattina presto, quando era ancora a letto.

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