Intorno alla scelta si addensano interrogativi. Perché non si hanno certezze su quali saranno le richieste che il mercato del lavoro farà nei prossimi anni. Non si hanno idee molto chiare su quali conoscenze, competenze, abilità pretenderanno i lavori. Potrebbero esserci stravolgimenti. Più probabilmente assestamenti, nuovi equilibri. Com’è sempre accaduto, in fondo. Di certo alcuni settori richiederanno più risorse, più energie, per cui è assolutamente normale che ci si orienti verso quei settori. Però bisogna anche tenere in conto che l’orientamento di massa provocherà l’intasamento mentre si svuoteranno quelli che adesso si ritengono improponibili, che non garantiscono un’occupazione. E’ davvero tutto più difficile. Per cui, forse, bisogna contemperare la passione con la previsione delle possibilità, i desideri con le prospettive. Poi si deve mettere in conto che ci sarà sempre qualcuno che dirà con questa laurea non lavorerai mai. E’ successo qualche giorno fa. Con un ragazzo che ha appena finito la maturità e vuole intraprendere un percorso che lo porti a fare il giornalista. Gli hanno detto: ma che dici. L’intelligenza artificiale si mangerà questo mestiere; si mangerà tanti mestieri. Devi prendere qualche ingegneria specialistica. E’ questo che serve, adesso. Ma lui, da quando aveva dieci anni, si tiene appesa nella sua cameretta quella foto di Indro Montanelli che batte sui testi della Olivetti 22, seduto per terra. Vuole fare il giornalista. Non con l’intelligenza artificiale, ma proprio con una penna e un taccuino, vuole andare sui fronti di guerra, vuole raccontare le storie delle creature. Ha questa passione. Romantica, certo. Ma non c’è niente di male ad essere un po’ romantici. Dice che sa perfettamente che dovrà fare sacrifici. Ma per una cosa che lo appassiona è disposto a fare qualsiasi sacrificio. Per una cosa che non sente appartenente, sacrifici non è disposto a farne. E’ convinto che abbandonerebbe alla prima difficoltà.
Allora, adesso, più che in ogni altro tempo, nella scelta dell’università, diventa indispensabile combinare la passione con la ragione. Che vuol dire inserire quello per cui si ha passione in un contesto sociale, economico, culturale. Formulare ipotesi sulle trasformazioni che inevitabilmente si verificheranno. Maturare un pensiero disponibile ad accogliere nuovi metodi e nuovi strumenti. Senza rinunciare mai alla passione. Senza smettere mai di studiare.
[“Nuovo Quotidiano di Puglia”, Lunedì 21 luglio 2025]





























































