Una lettera-recensione di Aldo Vallone a Gerardo Trisolino

E infine (e questa volta come terza fase vera e propria, anche temporalmente) l’adozione di accorgimenti tipografici, ad esempio nella sezione La cravatta di Stolypin, largamente oggi adoperati, la cui invenzione, scavalcando il Futurismo, affonda nel Seicento letterario.

Non v’è dubbio, però, che i segni più propri della poesia di Trisolino a me paiono lì dove inquietudine e sensibilità sfociano in una visione dell’uomo d’oggi e delle cose che gli appartengono e per questa via bene si accordano al generale travaglio del mondo d’oggi.

[Pubblicata nella rivista “La Vallisa”, a. VIII, n. 22, aprile 1989, pag. 45.]

L’anno è il 1989.

La breve recensione su riportata nasce come trascrizione di una lettera di Aldo Vallone a Gerardo Trisolino del 24 settembre 1988. Vallone autorizzò a suo tempo la pubblicazione in rivista. Ecco il testo della lettera:

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