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Archivi categoria: Inchiostri di Antonio Devicienti
Inchiostri 136. Ferrovia
di Antonio Devicienti Dalla ferrovia il retro delle case, gli orti, lo scarto tra scarpata e recinzioni. Istanti subito scomparsi nella corsa: due sul terrazzo, panni stesi ad asciugare, un triciclo abbandonato. L’andare del treno e il restare delle case … Continua a leggere
Inchiostri 135. Ripensando al poeta Girolamo Comi
di Antonio Devicienti La grande casa si riempiva d’ombra a sera e l’unica lampada accesa era quella sul tavolo dello studio. Qualche volta un amico poeta restava a dormire dopo la giornata di fitte conversazioni, di molte letture. (La grande … Continua a leggere
Inchiostri 134. Pensando a Fray Luis de León
di Antonio Devicienti Il cortile interno dell’Università di Salamanca riaccoglie, dopo quattro anni, Fray Luis de León – accuse infamanti rivelatesi prive di fondameno l’hanno tenuto nel carcere dell’Inquisizione – ed egli ritorna alla sua cattedra, si dirige verso l’aula … Continua a leggere
Inchiostri 133. L’atrio del “Capece”
di Antonio Devicienti Potrei sbagliarmi, ma studiare in una scuola il cui edificio è un antico palazzo nobiliare è un po’ diverso che studiare in edifici “moderni” – è questione di aura, di suggestioni, di qualità e colore della luce … Continua a leggere
Pubblicato in Inchiostri di Antonio Devicienti, Memorie
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Inchiostri 132. William Turner dipinge in un acquerello Castel dell’Ovo (con Capri sullo sfondo)
di Antonio Devicienti Talvolta compio una sorta di esercizio mentale: da Salentino e Mediterraneo, nato e da sempre immerso nella luce meridiana, mi sforzo di capire (o d’immaginare) le sensazioni e i pensieri di chi, figlio del Nord, giunge a … Continua a leggere
Inchiostri 131. Terzo inchiostro romano
di Antonio Devicienti Roma l’affido tutta alla sapienza musicale di Giacinto Scelsi. Nella casa di Via San Teodoro 8 di fronte al Palatino le mattinate s’inarcavano esploratrici di suoni. La luce romana, calda di per sé, ma ancora di più … Continua a leggere
Inchiostri 130. Secondo inchiostro partenopeo
di Antonio Devicienti Il mulino in ferro di Jannis Kounellis è luce e grazia in mezzo agli alti, compatti palazzi; esso chiama il vento, è di ferro riciclato che ha conosciuto già una, se non più vite. Massicci i fabbricati … Continua a leggere
Inchiostri 129. Secondo inchiostro romano
di Antonio Devicienti Søren Solkær fotografa gli stormi volitanti e piroettanti nel tramonto romano: danzano? interpretano una musica ch’è frinire d’ali nel salire, scendere, piegare, avvitarsi, risalire, dilatarsi, contrarsi? s’abbandonano a un’ebbrezza vitale di volo e di frenesia? Tornano dopo … Continua a leggere
Inchiostri 128. Primo inchiostro partenopeo
di Antonio Devicienti Splendida ironia dell’essere ogni stazione della metropolitana frettolosa tappa di uno spostarsi, di un andare e venire che non prevede soste e dell’essere ogni stazione della metropolitana qui a Napoli tappa dove fermarsi per vedere e meditare. … Continua a leggere
Inchiostri 127. Secondo inchiostro senese
di Antonio Devicienti La cosa pubblica, la res publica e l’essere ogni individuo parte di una comunità. Ecco, t’invito a entrare con me in Palazzo pubblico, vieni, saliamo al primo piano, andiamo fino alla Sala del Consiglio: guarda: quella figura … Continua a leggere
Inchiostri 126. Primo inchiostro romano
di Antonio Devicienti Nell’ombra serena del Cimitero acattolico ho cercato la tomba di Gramsci (avevo con me le Ceneri di Pasolini e seguivo l’immagine dello straccetto rosso annodato al collo dei partigiani, dei garofani ugualmente rossi), poi quella di Amelia. … Continua a leggere
Inchiostri 125. Primo inchiostro senese
di Antonio Devicienti Entrare nello spazio enorme e dilatato di San Domenico, comprendere che la mente può raccogliersi fino a diventare punto minuscolo e compatto, durissima pietra, per poi espandersi ed essere ombraluce, porosa membrana. All’esterno il senese addensarsi dei … Continua a leggere
Inchiostri 124. I silenzi e Antonio Donghi
di Antonio Devicienti Fosse stato possibile avrebbe taciuto sempre più a lungo, se possibile sempre più a lungo, come a trasformare il lungo silenzio nell’unica parola (o immagine) possibile. Una stesa di marroni e di verdi modulati dalla luce meridiana … Continua a leggere
Inchiostri 123. Scogliera adriatica
di Antonio Devicienti Forse gli uccelli marini sono più bruschi e distanti degli uccelli di lago o di fiume – e mi piace questo loro amaro di sale, questa ruvida solitudine che, se nidifica, sceglie la scogliera, l’azzardata trama dell’inquietudine.
Inchiostri 122. Un acquerello di Giulia Napoleone
di Antonio Devicienti Un acquarello che rimanda a sé stesso e che medita sul proprio essere acquarello: trasparenze, velature del colore, direzioni dei tratti e, nell’apparente aleatorietà del medium che rischia sempre d’essere sfuggente, difficilmente controllabile, facile a sconfinare, colare, … Continua a leggere
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Inchiostri 121. Tre luoghi patavini
di Antonio Devicienti C’è un’installazione di Kounellis nel cortile principale di Palazzo Bo fatta di travi di legno consumate dal tempo e scheggiate; l’artista le raccolse nella periferia della città, le pensò come segni materici della resistenza al nazifascismo e … Continua a leggere
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Inchiostri 120. Bernd e Hilla Becher
di Antonio Devicienti Bernd e Hilla Becher fotografano stabilimenti minerari, gasometri, serbatoi dell’acqua, ponti per il manovramento dei treni, altiforni. Le fabbriche dismesse, i birrifici svuotati, le cartiere abbandonate da anni potrebbero forse avere anche loro la solennità sospesa che … Continua a leggere
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Inchiostri 119. Il volo della libellula
di Antonio Devicienti «Non mi bastava la luce nera del Merisi, dovevo contendere alla notte il silenzio foderato di melancolia, ascoltare voci parlarmi da belliche distanze – e non è detto che la guerra non duri anche dopo. Non volevo … Continua a leggere
Inchiostri 118. Sposata con il vento
di Antonio Devicienti Sposata con il vento (e con la luce che sale dall’Adriatico dilatato spazio) Villa Sticchi si è ancorata per sempre in un sogno che non cessa e in uno spasmo di parole e d’immagini che la consacrano … Continua a leggere
Inchiostri 117. Torquato Tasso sorpreso dal fortunale per le strade di Ferrara mentre medita sul prosieguo del suo poema
di Antonio Devicienti L’olifante del temporale infuria sopra la città ed era secoli prima di un oggi indecifrabile e buio. Ma anche allora l’oggi sarà sembrato indecifrabile e buio splendidamente ammantato di violenza. Nel progredire e nel proseguire quello che … Continua a leggere