Opus tessellatum 3. La sirena bicaudata

di Antonio Devicienti

(Parla Antonio Leonardo Verri)

«Sei immagine della scrittura, possiedi la fosforescenza delle creature degli abissi oceanici, il tuo canto (che, dicono, svia i naviganti) mi fa desiderare il Libro Declaro e da mesi ormai dormo col Finnegan’s Wake sotto il guanciale.

Sei emersa qui, dal mare di Otranto e di Castro, di Badisco, fluttui nelle pietruzze colorate e levigate che mani sapienti posarono perché poi piedi nudi o calzati di oranti, di conquistatori, d’incantati come me ti calpestassero per secoli . Anche se in verità ti premo con le scalze mani dello sguardo: e sono le stesse mani che scrivono, che chinandosi a sfiorarti sentono le intermessure nell’opus tessellatum, l’umidore d’intonaci millenari, le ombre solidificatesi tra le tessere.

Micisca e betissa e la neve a Otranto».

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