di Antonio Prete
Dire degli alberi, dei loro ombrosi
pensieri. Dire del vento che li abita,
della fumida sera che li accoglie
nell’insonne torpore, della luce
che nelle albe rabbrivida le foglie.
.
Dire dei cieli che si acquietano tra i rami,
del ricordo di neve
che sta nel cuore del frutto.
.
Con quelle stesse sillabe non tacere
sulle stragi, sui loro mandanti,
sui corpi fatti cenere e memoria,
sui desideri crivellati di nero.
.
Priva di lingua, stormendo,
la terra piange sulla ferita
che è ancora ferita.