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Archivi tag: Antonio Devicienti
Taccuino di traduzioni 12. Omaggio a Pierre Alféri
di Antonio Devicienti Lavata dalla notte la città ha un’aria di corte assolata e deserta (rumore sommesso dalla scuola) – nessun adulto mi vede – un banco, una sbarra a più accessi, imposte accostate, finestre chiuse – meno che al … Continua a leggere
Inchiostri 137. Quarto inchiostro romano / Scipione
di Antonio Devicienti Era lavica rossa pittura Piazza Navona quei secoli lunghissimi e brevissimi in cui Scipione divorò la vita. Anche sulla Piazza ellittica e colonnata del Bernini e sulle mani rattrappite del Cardinal Decano turbinava il porpora della rivolta. … Continua a leggere
Taccuino di traduzioni 11. Leonida di Taranto
di Antonio Devicienti La nascita di Leonida si colloca intorno al 315 a. C. Dopo che Taranto fu conquistata dai Romani (272 a. C.) probabilmente il poeta andò vagando tra varie località della Grecia e dell’Asia; è anche probabile che … Continua a leggere
Barocco leccese (quattro prose)
di Antonio Devicienti GIUSEPPE ZÍMBALO È un’idea di spazio, un salire lungo tese tele (ma di pietra) da ricamare a scalpello. Ricamavano le donne nelle loro case lenzuola e biancheria fiori putti e ninfe a rincorrersi sopra candide stoffe. (Forse … Continua a leggere
Taccuino di traduzioni 10. Pierre-Albert Jourdan: Scavando
di Antonio Devicienti Il silenzio è la nostra camera da sempre non è possibile raggiungere le solitudini se non attraverso molti strappi ed è senza dubbio il senso ultimo della penetrazione lenta della terra nei nostri corpi. * Abito il silenzio … Continua a leggere
Taccuino di traduzioni 9. Barthes, Sebald, Berger (quattro non-traduzioni)
di Antonio Devicienti AVVERTENZA: questi testi sono un “esperimento”: ho provato a tradurre un brano in prosa che amo in modo particolare non solo in italiano, ma anche… in versi. Con il ritmo e il passo della scrittura necessariamente differenti … Continua a leggere
Inchiostri 136. Ferrovia
di Antonio Devicienti Dalla ferrovia il retro delle case, gli orti, lo scarto tra scarpata e recinzioni. Istanti subito scomparsi nella corsa: due sul terrazzo, panni stesi ad asciugare, un triciclo abbandonato. L’andare del treno e il restare delle case … Continua a leggere
Bodiniana secunda
di Antonio Devicienti (bodiniana secunda 1) il palmizio e la chiesa del Rosario (NOTA: queste brevi prose ispirate all’opera di Vittorio Bodini presuppongono che chi legge abbia dimestichezza con i libri del poeta – è questo il motivo principale per … Continua a leggere
Inchiostri 135. Ripensando al poeta Girolamo Comi
di Antonio Devicienti La grande casa si riempiva d’ombra a sera e l’unica lampada accesa era quella sul tavolo dello studio. Qualche volta un amico poeta restava a dormire dopo la giornata di fitte conversazioni, di molte letture. (La grande … Continua a leggere
Inchiostri 134. Pensando a Fray Luis de León
di Antonio Devicienti Il cortile interno dell’Università di Salamanca riaccoglie, dopo quattro anni, Fray Luis de León – accuse infamanti rivelatesi prive di fondameno l’hanno tenuto nel carcere dell’Inquisizione – ed egli ritorna alla sua cattedra, si dirige verso l’aula … Continua a leggere
Taccuino di traduzioni 8. Johann Wolfgang Goethe: Alla luna piena che sorge
di Antonio Devicienti Dornburg, 25 agosto 1828 Mi abbandonerai subito? Un momento fa eri così vicina! Ti oscurano masse di nuvole e ora sei scomparsa: tutta. Ma puoi sentire come sono triste, e il tuo alone occhieggia come una stella! … Continua a leggere
Inchiostri 133. L’atrio del “Capece”
di Antonio Devicienti Potrei sbagliarmi, ma studiare in una scuola il cui edificio è un antico palazzo nobiliare è un po’ diverso che studiare in edifici “moderni” – è questione di aura, di suggestioni, di qualità e colore della luce … Continua a leggere
Pubblicato in Inchiostri di Antonio Devicienti, Memorie
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Taccuino di traduzioni 7. Rafael Alberti e la Castiglia
di Antonio Devicienti De Aranda de Duero a Peñaranda de Duero ¡Castellanos de Castilla, nunca habéis visto la mar! ¡Alerta, que en estos ojos del sur y en este cantar yo os traigo toda la mar! ¡Miradme, que pasa el … Continua a leggere
Inchiostri 132. William Turner dipinge in un acquerello Castel dell’Ovo (con Capri sullo sfondo)
di Antonio Devicienti Talvolta compio una sorta di esercizio mentale: da Salentino e Mediterraneo, nato e da sempre immerso nella luce meridiana, mi sforzo di capire (o d’immaginare) le sensazioni e i pensieri di chi, figlio del Nord, giunge a … Continua a leggere
Taccuino di traduzioni 6. Tradimenti e interpolazioni
di Antonio Devicienti Canción de jinete (Federico García Lorca in Canciones – 1921/1924) Córdoba. Lejana y sola. Jaca negra, luna grande, y aceitunas en mi alforja. Aunque sepa los caminos yo nunca llegaré a Córdoba. Por el llano, por el … Continua a leggere
Inchiostri 131. Terzo inchiostro romano
di Antonio Devicienti Roma l’affido tutta alla sapienza musicale di Giacinto Scelsi. Nella casa di Via San Teodoro 8 di fronte al Palatino le mattinate s’inarcavano esploratrici di suoni. La luce romana, calda di per sé, ma ancora di più … Continua a leggere
Taccuino di traduzioni 5. René Char: di momento in momento
di Antonio Devicienti De moment en moment Pourquoi ce chemin plutôt que cet autre ? Où mène-t-il pour nous solliciter si fort ? Quels arbres et quels amis sont vivants derrière l’horizon de ses pierres, dans le lointain miracle de … Continua a leggere
Inchiostri 130. Secondo inchiostro partenopeo
di Antonio Devicienti Il mulino in ferro di Jannis Kounellis è luce e grazia in mezzo agli alti, compatti palazzi; esso chiama il vento, è di ferro riciclato che ha conosciuto già una, se non più vite. Massicci i fabbricati … Continua a leggere
Taccuino di traduzioni 4. René Char: L’éternité à Lourmarin
di Antonio Devicienti Albert Camus Il n’y a plus de ligne droite ni de route éclairée avec un être qui nous a quittés. Où s’étourdit notre affection? Cerne après cerne, s’il approche c’est pour aussitôt s’enfouir. Son visage parfois vient … Continua a leggere
Inchiostri 129. Secondo inchiostro romano
di Antonio Devicienti Søren Solkær fotografa gli stormi volitanti e piroettanti nel tramonto romano: danzano? interpretano una musica ch’è frinire d’ali nel salire, scendere, piegare, avvitarsi, risalire, dilatarsi, contrarsi? s’abbandonano a un’ebbrezza vitale di volo e di frenesia? Tornano dopo … Continua a leggere