Storia saffica di Lucistella… di Annibale Paloscia

di Antonio Lucio Giannone

Storia saffica di Lucistella, di una giornalista inglese, di un ufficiale evirato e di una tarantola (da una corrispondenza epistolare dell’Ottocento), di Annibale Paloscia (Lecce, Piero Manni, 1998), è difficilmente classificabile in un preciso tipo di romanzo. Stando alla prima parte, sembrerebbe un romanzo storico, dal momento che narra fatti reali e che alcuni personaggi del libro sono realmente vissuti,mentre altri sono “trasfigurati per esigenze di narrazione”, come precisa l’autore all’inizio. Al tempo stesso però, soprattutto per quanto riguarda la seconda parte, si potrebbe parlare di un romanzo di tipo fantastico, antropologico, esistenziale e anche; se, vogliamo, simbolico e allegorico. Tutti questi diversi aspetti sono presenti infatti in quest’opera, che ha di conseguenza diverse chiavi di lettura, molteplici livelli e possibilità di interpretazione. La sua suggestione in fondo deriva proprio dalla compresenza di queste svariate componenti, le quali però non sempre si amalgamano perfettamente tra di loro.

All’inizio dunque, e per tutta la prima parte, ci si trova di fronte, come si diceva, a un romanzo storico, che affronta un fenomeno che ha caratterizzato la storia e la civiltà del Sud nel periodopostunitario, il cosiddetto brigantaggio meridionale e la conseguente durissima repressione operata dall’esercito piemontese. Qui, in particolare, si descrive la distruzione di un intero paese del Beneventano, Pontelandolfo, con l’eccidio spietato della sua inerme popolazione composta in massima parte da donne, dal momento che quasi tutti gli uomini si erano dati alla macchia, per sfuggire alla cattura o alla morte. La distruzione e l’eccidio costituirono la rappresaglia nei confronti dell’uccisione di cinquanta bersaglieri per mano di contadini filoborbonici, in un’assurda e tragica spirale. Questo avvenimento viene narrato, verso la metà della prima parte, attraverso la tecnica del flashback; che ha anche la funzione di ritardare la descrizione dell’inevitabile, tragico epilogo della vicenda.

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