Inchiostri 32. Specola padovana

di Antonio Devicienti

Nelle terse notti padovane la torre elevata sul rio nel punto dove neanche una fiammella accostata alla finestra rompe il buio. Nello scorrere dell’acqua l’armonia del divenire. Vertigine del salire i gradini che si avvitano su sé stessi fino al vertice e sguardo intento nella sequenza di lenti orientate verso il cielo.

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