Manco p’a capa 148. Una proposta: istituiamo il giorno dell’ipocrisia!

di Ferdinando Boero

Mi piacciono le “giornate”! Hanno sostituito i santi e non passa giorno che non se ne celebri una. Le giornate mondiali sono 55 (https://www.giornatemondiali.it/) ma non ci sono tutte. Il 5 giugno è la giornata mondiale per l’ambiente, l’8 giugno quella degli oceani. Come per i santi, anche per le giornate vale il detto: passata la festa, gabbato il santo. Si fanno voti, magari per liberarsi la coscienza, ma presto si dimenticano. Fino all’anno successivo. Tra le giornate mondiali ci sono quella del triangolo dei coralli, del tonno e della giraffa. Da zoologo sono felice che ce ne siano così tante dedicate agli animali. Anche se manca quella dei copepodi, gli animali più importanti del mondo. La necessità di celebrare qualcosa nasce dalla sensazione che quel qualcosa sia minacciato o che, comunque, il suo valore non sia pienamente riconosciuto, come è il caso del Darwin Day. C’è il giorno della donna, ma non quello dell’uomo. Le donne potrebbero obiettare: quello si celebra 364 giorni all’anno, almeno lasciatecene uno.
L’obiettivo di questi giorni potrebbe essere di non doverli celebrare più perché non occorre più ricordare l’importanza di quel che è celebrato, visto che è pienamente riconosciuta. Ma poi no: celebriamo il giorno della mamma e del papà, anche se tutti ne riconoscono il valore. Per non parlare degli innamorati. Di questi tempi mi aspetto il giorno dell’utero! Magari lo stesso giorno del gay pride che, mi pare, si tiene quando pare ai gay e non ha una data particolare.
Sembra di essere a casa del cappellaio matto, che ogni giorno celebra un non compleanno.
I “giorni” fanno girare l’economia, come Natale, Pasqua, San Valentino e le feste di papà e mamme. Non esiste ancora un merchandising per ogni giornata, ma prima o poi ci arriveremo.

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