La continua ricerca della profondità del sapere

di Antonio  Errico


  Michel Serres

Per la prima volta nella storia dell’uomo, le generazioni che arrivano hanno conoscenze che le generazioni precedenti non hanno avuto. Hanno metodi di apprendimento diversi, una diversa modalità di confrontarsi con il sapere, un diverso concetto e una diversa pratica delle creatività. Diverso è il significato che attribuiscono ai fatti, alla Storia, alle storie, alle cose, al vero e al falso, al bello e al brutto, al superfluo e all’essenziale,  al reale e al virtuale, al presente, al passato, al futuro, alla memoria e alle relazioni sociali, alla solitudine e alla compagnia, alla formazione e all’informazione. A quasi tutto. Forse a tutto. Il loro sistema simbolico e culturale è diverso da qualsiasi altro sistema del passato. Anche l’immaginario individuale e collettivo è diverso. Ogni espressione del loro pensiero è diversa.   Michel Serres, il filosofo ed epistemologo francese, ha detto che, senza rendercene conto, nel tempo che va dagli anni Settanta ad oggi, è nato un nuovo essere umano. Questa nuova creatura appartiene ad un’epoca che ha mutato radicalmente l’antropologia, le modalità di pensiero, la logica, gli strumenti del conoscere e del comunicare, i sistemi di riferimento,  le modalità di apprendimento.

Il nuovo venuto può spostarsi virtualmente in ogni tempo e in ogni luogo; può virtualmente appropriarsi di ogni storia e di ogni geografia. Non ha limiti, non ha confini. E’ un viaggiatore, un esploratore di territori sconfinati. Predilige la lontananza. E’ in grado di trasformare in presenza virtuale tutto quello che è realmente lontano. La tecnologia è appunto l’abolizione della lontananza. Telefono, televisione, telematica, hanno la loro radice nell’avverbio greco tele: lontano. Attraverso il mezzo, la lontananza si riduce fino a scomparire. L’ apprendimento del nuovo venuto non funziona  in modo  consequenziale perché  si confronta con contesti e situazioni globali e dalla globalità è avvolti, per cui apprende in modo globale. La condizione multimediale in cui vive determina il suo processo di apprendimento. E’ normale che tutto questo accada, che le forme, le espressioni e gli strumenti della cultura cambino nel tempo. E’ sempre accaduto.

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