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Archivi categoria: Scritti critici di Antonio Prete
René Char. Ridate loro quel che in loro più non è presente
di Antonio Prete È il primo verso di una poesia di René Char che appartiene alla sezione Les loyaux adversaires della raccolta poetica Fureur et mystère, pubblicata da Gallimard nel settembre 1948. Quando morì Char, nel 1988, da Radiotre mi chiesero un intervento … Continua a leggere
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Amelia Rosselli: “o mio fiato che corri lungo le sponde”
di Antonio Prete È il primo verso di una poesia che appartiene a Variazioni Belliche, scritta nel 1959 (l’edizione dell’intera raccolta è del 1964). Ecco il testo intero: o mio fiato che corri lungo le spondedove l’infinito mare congiunge braccio di … Continua a leggere
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Costantino Kavafis, Se per Itaca volgi il tuo viaggio
Σὰ βγεῖς στὸν πηγαιμὸ γιὰ τὴν Ἰθάκη di Antonio Prete È il primo verso di una delle più note poesie di Costantino Kavafis (qui la riporto nella traduzione classica di Filippo Maria Pontani). Un verso allocutorio, rivolto al lettore: il tu della … Continua a leggere
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Di alcune parole stravolte in tempo di guerra
di Antonio Prete Pace. Una parola che, adoperata dalla mia generazione e da quella successiva come segnavia per un cammino, per un orientamento nel cammino, appare ora desueta o è trascinata verso significati impropri o è persino irrisa. Dinanzi alla guerra … Continua a leggere
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Osip Mandel`štam, Ho appreso la scienza degli addii Я изучил науку расставанья
di Antonio Prete È il primo verso, qui riportato in una sua versione letterale, di Tristia, una delle più note poesie di Osip Mandel`štam, appartenente alla raccolta omonima, del 1922. Tristia è la seconda stazione dell’opera poetica di Mandel`štam, dopo Kamen’ (Pietra), volume pubblicato nel … Continua a leggere
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Paul Valéry, o la musica del pensiero
di Antonio Prete Centocinquanta anni dalla nascita di Paul Valéry. Walter Benjamin, negli anni parigini, immaginava di offrire al poeta, nell’occasione di un suo anniversario, un ex-libris che figurasse un compasso. Un compasso con una gamba nel fondo del mare … Continua a leggere
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Il pensiero poetante
di Antonio Prete Un pensiero che, animato dal soffio della poesia, attraversa la terra del sapere con profondità e leggerezza, sospingendosi fino alla soglia dell’inconoscibile. Una poesia per la quale pensare è interrogarsi sull’esistenza individuale e universale, sul dolore del … Continua a leggere
Gaspara Stampa. Signor, io so che ‘n me non son più viva
di Antonio Prete Un verso di Gaspara Stampa: dalle sue Rime, che furono in gran parte rime d’amore. I poeti del Cinquecento italiano, rimodulando e reinventando le rime di Petrarca, maestro d’amore, consegnarono ai lettori una meditazione sull’amore che toccò un … Continua a leggere
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T.S.Eliot. Il tempo che distrugge è il tempo che conserva
Time the destroyer is time the preserver di Antonio Prete È un verso dei Quattro quartetti (Four Quartet) di Thomas Stearns Eliot (tolto dal terzo dei quartetti, quello intitolato al nome di un gruppo di scogli presenti al largo della costa del … Continua a leggere
Baudelaire, l’infinito nelle strade
di Antonio Prete Duecento anni fa, il 9 aprile, nasceva Baudelaire. Duecento anni: un tempo in cui la presenza del poeta è via via diventata più intima a quelle che oggi chiamiamo ragioni della modernità, ma anche più intima alla … Continua a leggere
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Rilke e l’arte del paesaggio
di Antonio Prete Calco della voce francese paysage, la parola italiana paesaggio appare la prima volta negli ambienti pittorici veneti del Cinquecento, in particolare tra i leonardeschi e intorno a Tiziano e la sua scuola. Fino all’epoca romantica la parola sarà … Continua a leggere
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Torquato Tasso. O belle a gli occhi miei tende latine!
di Antonio Prete Torquato Tasso. O belle a gli occhi miei tende latine! Il verso appartiene al VI canto della Gerusalemme liberata, ed è l’esclamazione di Erminia giunta in vista dell’accampamento cristiano, dove sorge la tenda di Tancredi ferito. Il verso sopravviene … Continua a leggere
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Starobinski e il prisma della scrittura critica
di Antonio Prete Chi si accostava alla critica della letteratura nei primi anni Sessanta incontrava il nome di Starobinski, scomparso il 4 marzo scorso all’età di 98 anni, dentro una costellazione di scrittori e critici designati da un vessillo: “nouvelle … Continua a leggere
Emily Dickinson, Io abito la Possibilità
di Antonio Prete Il verso apre la poesia che ha il numero 657 nelle edizioni del corpus poetico di Emily Dickinson: una piccola tessera tra le 1775 di un mosaico che raffigura le stagioni di un animatissimo tempo interiore. Un … Continua a leggere
Juan Ramón Jiménez. Madre, dimentico qualcosa, ma non mi ricordo… (Madre, me olvido de algo, y no me acuerdo…)
di Antonio Prete Ci sono alcuni versi, in tutte le lingue, che sembrano vivere di luce propria. E sembrano compendiare nel loro breve respiro la vita del prisma cui appartengono: frammenti che raccolgono e custodiscono nel loro scrigno, integro, il … Continua a leggere
Guido Cavalcanti. Perch’i’ no spero di tornar giammai
di Antonio Prete È il verso che apre una delle più note ballate di Guido Cavalcanti, verso ripreso e rimodulato da Eliot ad apertura di Mercoledì delle ceneri. Amante degli studi e della speculazione filosofica, guelfo bianco attivo nell’agone politico fiorentino, … Continua a leggere
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Giorgio Caproni. Per lei voglio rime chiare
di Antonio Prete Il verso appartiene alla sezione Versi livornesi del libro poetico Il seme del piangere (1950-1958), che si apre con la dedica a mia madre, Anna Picchi. E la madre abita tutti i versi, il loro movimento da canzone provenzale e stilnovista, la … Continua a leggere
Rainer Maria Rilke. Incerta, dolce, priva d’impazienza
Unsicher, sanft und ohne Ungeduld di Antonio Prete Ci sono alcuni versi, in tutte le lingue, che sembrano vivere di luce propria. E sembrano compendiare nel loro breve respiro la vita del prisma cui appartengono: frammenti che raccolgono e custodiscono … Continua a leggere
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Le traduzioni poetiche di Vittorio Pagano
di Antonio Prete Le traduzioni poetiche di Vittorio Pagano, per il ventaglio delle forme ritmiche, delle cadenze, delle sonorità messe in campo, e per la ricchezza della tela metaforica e immaginosa che restituiscono e reinventano, sono da considerare come un … Continua a leggere
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Paul Valéry. Il mare, il mare sempre rinascente!
di Antonio Prete Quale verso delle ventiquattro sestine che compongono il Cimitero marino di Paul Valéry può raccogliere nel suo specchio i riflessi che vengono dagli altri versi? La configurazione formale, ritmica, immaginativa e teoretica del testo poetico ha tale rigorosa e … Continua a leggere
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