Antonio Verri, la poesia in un booklet

di Adele Errico

“Cerco, e devo cercare madre, continuamente /modi nuovi e parole di sangue”. Così Antonio Verri, in una ideale lettera alla madre, rivelava il motivo per il quale facesse poesia. Il verbo del dovere, l’avverbio dell’ininterrotto smascherano la necessità, svelano l’impossibilità di rinunciare alla poesia. Sono trascorsi trentuno anni da quando se n’è andato. Però è rimasto il suo lavoro: la ricerca delle parole, del loro suono, l’invenzione delle possibilità narrative, la costruzione di labirinti immaginativi, che hanno trovato un tempio in cui essere custoditi: il “Fondo Verri”, in via Santa Maria del Paradiso, civico 8, a Lecce, luogo che porta il nome del poeta e che costituisce un osservatorio culturale che accoglie e diffonde poesia. Qui, Piero Rapanà e Mauro Marino da trentuno anni fanno cultura come Verri voleva che si facesse, tra la gente, per la gente.

Domenica 19 maggio, alle ore 20.00 si avrà, presso il Fondo Verri, una nuova occasione per ricordare il poeta di Caprarica: attraverso un concerto recital sarà presentato “Fate solo quel che v’incanta”, il nuovo booklet dedicato alla sua poesia, prodotto dal Fondo Verri con il contributo di NUOVOIMAIE, copertina e disegni realizzati da Massimo Pasca e progetto grafico di Valentina Sansò.

Il lavoro, a cura di Piero Rapanà,  raccoglie testi tratti da “Il pane sotto la neve”, “Bucherer l’orologiaio”, “I trofei della città di Guisnes”, “Il Fabbricante d’Armonia”, “La cultura dei Tao”, “Il Naviglio Innocente” accompagnati dalla musica di Bruno Galeone alla fisarmonica, Emanuele Coluccia al pianoforte e al sax, Vincenzo Grasso al clarinetto, Davide Chiarelli alle percussioni, Redi Hasa al violoncello: con il canto di Daria Falco Voci e le voci recitanti di Piero Rapanà, Simone Franco e Simone Giorgino. “Fate solo quel che vi incanta” rappresenta la volontà di restituire la poesia alla voce, liberandola dai perimetri della carta stampata. Di ritornare a una dimensione dell’ascolto, della fruizione della poesia come coinvolgimento diretto, immediato. 

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