André Jacob (1933-2019), lo studioso del nostro Salento bizantino

Il 12 luglio 1980, a Leuca, per il centro di studi del Santuario di S. Maria de Finibus Terrae,  tenne la lezione Testimonianze Bizantine del Basso Salento e consegnò l’omaggio della trascrizione della prima parte della Visita Apostolica della diocesi di Alessano nel 1628, entrambi pubblicati nel volume Il Basso Salento. Ricerche di Storia sociale e religiosa, Congedo Editore, Galatina 1982, pp. 46-69 e 231-290.

Egli in verità aveva originato scompiglio tra gli storici locali con la pubblicazione dello studio nel quale cancellava la tradizione che Leuca fosse stata sede vescovile ( A. Jacob, «Ecclesia Alexanensis alias Leucadensis». À la recherche du siége primitif d’un diocése salentine, in “Rivista di storia della Chiesa in Italia”, 33 (1979), pp. 615-623, anche in “Rassegna Salentina”, 5,5, (1980), pp. 3-18.

Nel 1977 aveva pure data notizia su Ugento nel secolo X (A. Jacob, Une mention d’Ugento dans la Chronique de Skylitzès, in “Revue des études byzantines”, pp. 229-235. E successivamente nel 1985 pubblicò la nota sul quadrante solare di Taurisano (A. Jacob, Le cadran solaire «byzantin» de Taurisano en Terre d’Otrante, in “Melanges de l’école française de Rome. Moyen Age – Temps moderns”, 97 (1985), pp. 7-22, tradotto poi in italiano nel volume Architettura medievale in Puglia. Santa Maria della strada a Taurisano, a cura di M. Cazzato e A. De Bernart).

Degli anni ‘90 sono alcuni studi importanti: quello sugli affreschi di Celsorizzo della Chiesa di San Nicola nella masseria turrita di Celsorizzo in Acquarica del Capo e la pubblicazione integrale della visita apostolica del 1628.

Il primo descriveva l’intero ciclo degli affreschi e ne stabiliva la datazione al 1283, fissando un termine di confronto della pittura salentina del secolo (Michel Berger – André Jacob, Un nouveau monument byzantin de Terre d’Otrante. La chapelle saint-Nicolas de Celsorizzo, près d’Acquarica del Capo, et ses fresques, (an. 1283) in “Rivista di Studi Bizantini e Neoellenici” n.s.,  27 (1990), pp. 211-257, tavv.).

L’altro dava una informazione molto interessante sulle condizioni religiose delle popolazioni e in particolare del clero, di quella diocesi negli anni del rinnovamento tridentino delle istituzioni ecclesiastiche orientate verso il rito latino (Luoghi, chiese e chierici del Salento meridionale in età moderna. La visita apostolica della città e della diocesi di Alessano nel 1628, a cura di A. Jacob e A. Caloro, Congedo ed. Galatina 1999).

Vero omaggio alla diocesi ugentina è uno dei suoi ultimi saggi del 2018 sulle iscrizioni latine nella suddetta cappella di San Nicola di Acquarica (A. Jacob, I graffiti latini di San Nicola di Celsorizzo ad Acquarica del Capo e la riapertura della chiesa nel Cinquecento in “Bollettino Diocesano  Santa Maria de Finibus Terrae”,80, 2017, pp. 321-330 consultabile anche in www.diocesiugento.org/news.aspx?id= 70e91d1c-d78f-4e62-8fa4-de81c7354612&sez=UFF15).

Il contributo alla conoscenza della storia bizantina del Salento è notevole e sarà di perenne riferimento. Perciò grande è la nostra gratitudine.

Probabilmente tra le carte preziose che ha lasciato altri lavori sono pronti e speriamo vivamente che vengano conservate con cura per la loro dovuta valorizzazione.

Infine, un tratto della sua attività di studioso è stato quello di aver creato una rete di amicizie con gli storici locali che egli, spesso, portava con sé nelle perlustrazioni delle contrade salentine. Egli ringraziava con attenzione per le informazioni ricevute e per le segnalazioni fornite. Un’eredità significativa di correttezza metodologica e di sincera umanità.

[“Presenza taurisanese” anno XXXVIII n. 2 – febbraio 2020, p. 10]

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