Manco p’a capa 11. La scienza… nonostante gli USA

Le bugie dei due presidenti repubblicani hanno portato a guerre ed epidemie che hanno causato moltissimi morti, mentre la bugia di Clinton ha causato, forse, la frantumazione di una parte del servizio di piatti della Casa Bianca.

E quindi la scienza ha un problema: non è ritenuta importante da una porzione significativa della popolazione. Come aumentare la credibilità e il rispetto nei suoi confronti anche in chi non sia in possesso di un’alfabetizzazione scientifica? Ovviamente non si può deridere l’ignoranza della maggioranza, con atteggiamenti di superiorità. C’è subito qualcuno che approfitta: ‘vedi? pensano che tu sia scemo a credere che la terra sia piatta. Io ti rispetto e difendo il tuo diritto di dire la tua opinione.’ L’ignorante è fiero della propria ignoranza e deride chi ha qualche competenza. I truffatori usano questa debolezza a proprio vantaggio, scientificamente.

Da ispirazioni orwelliane, potremmo pensare a un Ministero della Verità che, attraverso il fact checking (la prova dei fatti), potrebbe risolvere questioni controverse, come è avvenuto testando l’efficacia di cure prodigiose, smascherando alcuni ciarlatani. Ma cosa direbbe l’ipotetico Ministero della Verità di fronte alla domanda sull’esistenza di un’entità superiore che vive nell’alto dei cieli e che ci ha creato soffiando nel fango? Lasciamo perdere il Ministero della Verità.

L’Italia è inferiore, scientificamente, ai paesi anglosassoni (anche perché investe pochissimo in ricerca) eppure nel momento della pandemia ci siamo affidati agli scienziati. Ma poi, e lo sanno bene anche gli scienziati, dipende dagli scienziati… In Veneto gli scienziati hanno dato consigli efficaci. In Lombardia meno.

Qualcuno mi ha criticato riguardo a una possibile spocchia degli scienziati rispetto al “popolino”, dicendo che i dati si possono interpretare in tanti modi. Cerco di spiegarmi meglio. Ci sono aree di ignoranza che sono state bonificate e le nostre conoscenze sono in grado di spiegare alcuni fenomeni. La teoria dell’evoluzione non ha alternative. Se ce ne fossero di valide e convincenti, la comunità scientifica si dividerebbe. Solo chi non studia la vita può nutrire dubbi sull’evoluzione. In altri campi le conoscenze sono ancora in divenire. Se arriva un virus sconosciuto, gli scienziati si confrontano, comparano le proprie interpretazioni e tendono a convergere su un consenso che, in molte scienze, non ha raggiunto ancora la maturità della teoria dell’evoluzione che, comunque, continuamente si arricchisce di nuove sfaccettature (mica abbiamo capito tutto!).

Per diventare democratica, quindi, la scienza deve essere insegnata quanto più possibile, e avere dignità non solo nella settimana della cultura scientifica. La scienza spiega come funziona il mondo. È cultura. Un paese che non si affida alla scienza è esposto alla dittatura dell’ignoranza, e se il paese più importante del mondo finisce sotto la dittatura dell’ignoranza… tutto il mondo è nei guai. In effetti è già nei guai. Ah, tra parentesi, in Italia la ministra Letizia Moratti aveva espresso l’intenzione di togliere l’evoluzione dai percorsi della scuola dell’obbligo, lasciandoci la religione.

[Pubblicato col titolo Scienza, sbaglia chi non la ritiene importante: è cultura e ha una dignità. Nonostante gli Usa ne “Il Fatto Quotidiano” online del 28 settembre 2020]

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