Tris di cuori per la letteratura salentina

di Paolo Vincenti

Turbata

La prima autrice di cui ci occupiamo è Gloria De Vitis, con il suo recente libro, “Turbata”, edito da Esperidi (2015). Un libro di appena 69 pagine, che narra storie al centro delle quali c’è sempre l’Io, sembra che su questo si concentri l’indagine dell’autrice, attraverso un’analisi psicologica molto forte dei suoi personaggi, sembra quasi che scandagli il fondo dell’essere di ognuno. Gloria De Vitis è pittrice e scrittrice. Nasce a Lecce il 10 aprile del 1966. Nel 1985 frequenta il laboratorio artistico di Bogdan Bajalica perfezionando le tecniche pittoriche già respirate nella tradizione artistica familiare grazie al nonno scultore e al cugino di lui Temistocle De Vitis. Partecipa a diverse manifestazioni artistiche, negli anni, e tiene mostre personali. Si dedica anche alla fotografia. In campo letterario, negli anni ’90 collabora con il giornale «Avanti».  Nel 2003, pubblica il libro di poesie “Squarci”, edito da Manni, nel 2006, “Nuda” edito da Besa e nel 2011 per Lupo Editore, il romanzo “Lucignola”. “Turbata” (alla De Vitis piace declinare al femminile i titoli delle sue opere)  è la seconda prova narrativa. E tutte le storie del libro, che ne siano uomini o donne protagonisti, sono attraversate da un turbamento che porta il lettore a farsi molte domande, nella non ben chiarità distinzione fondante fra bene e male, fra riso e pianto, gioia e dolore. L’io, che è il nucleo tematico intorno al quale si addensano i destini di questi personaggi, si intrecciano le trame di questo libro, diventa una ricerca disperata, ma una ricerca a sfondo esistenziale, perché l’autrice dimostra di saper pensare prima ancora che scrivere. Utilizza un linguaggio dell’uso, colloquiale, sicuramente moderno, fatto di paratassi, periodi brevi racchiusi in paragrafi brevi, di agile lettura; la sua è una scrittura nervosa, frutto delle elucubrazioni mentali  che si dipanano nel corso delle pagine con una tecnica narrativa molto vicina al procedimento del flusso di coscienza. Vi è, cioè, un libero fluire, sulla pagina, di pensieri, emozioni e riflessioni .

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