Nuove segnalazioni bibliografiche 12. Ricchi e poveri

Per una volta, dacché tengo questa rubrica, mi si perdoni se esco fuori traccia e anziché segnalare un libro, segnalo un film. La voglia di parlarne è troppo grande, stante il fatto che oggi sono così pochi i film, nell’immensa produzione cinematografica occidentale, degni d’essere visti. Mai una bella storia significativa, mai una riflessione, solo la messa in scena di mostri, serial killer e star pornografiche! Quando capita un film che solleciti il pensiero, è necessario tornare a vederlo due e tre volte, fermarsi a riflettere e parlarne, perché questo rarissimo film non si perda nello sciocchezzaio seriale contemporaneo.

Il film che intendo segnalare è Paraside di Bong Joon-ho, prodotto nella Corea del Sud nel 2019, Palma d’oro al Festival di Cannes e vincitore di quattro premi Oscar, tra cui quello per il miglior film, “mai assegnato fino a quel momento a un lungometraggio non in lingua inglese (non considerando i film muti)”, come precisa Wikipedia nella pagina che gli è dedicata. Mi è piaciuto così tanto da proporlo ai miei studenti liceali, i quali mi hanno dato ragione del mio entusiasmo. Ne sono nate in classe belle discussioni e diverse scritture. Di cosa parla il film? Il film parla del mondo contemporaneo: ci sono i ricchi e ci sono i poveri, confinati in luoghi distinti e lontani, i poveri nei seminterrati della città bassa – di qui l’odore acre di metropolitana da cui sono impregnati e che li rende immediatamente riconoscibili -, dove non cresce neppure l’erba e dove un temporale provoca un’alluvione, i ricchi in lussuose ville progettate da famosi archistar, protette da alte mura, dentro le quali, come per incanto, si aprono giardini esotici che imitano lo stato naturale in cui viveva l’uomo prima della caduta. Tale è il potere illusorio del denaro! Senonché queste ville nascondono un segreto, che corrisponde al rimosso delle nostre società apparentemente felici. Come si sa, il rimosso prima o poi ritorna e… Ma non voglio spoilerare, come pessimamente ormai si dice!

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