Una teoria economica obsoleta a fondamento delle nuove regole europee

di Guglielmo Forges Davanzati


  Foto di gruppo dei capi di governi fondatori dell”Unione europea.

La fondazione dell’Unione Monetaria Europea – Trattato di Maastricht (1991) e Patto di Stabilità, innanzitutto – è di orientamento decisamente ordo-liberista, basata sulla convinzione che un’economia di mercato produce la migliore allocazione delle risorse, che l’inflazione (non la disoccupazione) è il principale problema da risolvere e che l’intervento pubblico è sempre fattore di spreco e fonte di inefficienza. I documenti rilasciati pochi giorni fa sulla riforma del Patto di stabilità non introducono, dal punto di vista teorico, molte novità: resta fermo il dogma della riduzione del debito pubblico/Pil, ma cambia l’impalcatura istituzionale, nel senso che le manovre di rientro dovranno essere decise in accordo fra singoli Stati e commissione europea. Resta, cioè, ferma la ben fondata opinione di Omano Prodi: il Trattato di Maastricht è stupido, dal momento che non vi è nessuna ragione stringente per stabilire parametri automatici su deficit e debito. Tanto più in considerazione del fatto che si tratta di numeri del tutto arbitrari, il cui rispetto implicherebbe tassi di crescita enormemente alti e del tutto irrealistici.

Questa voce è stata pubblicata in Economia e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *